Le auto elettriche hanno dato risultati discreti in Europa nei primi mesi del 2025, ma negli USA la situazione è tragica. I dettagli.
Le auto elettriche non riescono ad attrarre a sufficienza l’interesse dei clienti, anche se in Europa, in questi primi mesi del 2025, c’è stato qualche segnale positivo. Tuttavia, siamo a volumi di vendita ancora troppo bassi per ciò che si era immaginato sino a qualche anno fa, e per cui i costruttori hanno investito vagonate di denaro. Sono molte le aziende in crisi o le start-up andate in bancarotta, proprio a causa dei mancati risultati.
Le auto elettriche, sino a questo momento, sono state un completo flop, a causa di costi di acquisto che non sono ancora scesi a sufficienza, ed i lunghi tempi di ricarica e le scarse autonomie a disposizione fanno il resto. Solo pochi marchi sono riusciti a creare un vero e proprio business attorno ai veicoli ad emissioni zero, e tra di essi spiccano quelli cinesi come BYD, ma per molti altri c’è ben poco da sorridere. Ad esempio, la start-up statunitense Fisker è andata in fallimento, dopo essere partita sotto i migliori auspici. Troppi problemi sono alla base del suo fallimento.
Auto elettriche, tutto sul collasso del brand Fisker
La start-up statunitense Fisker aveva chiuso i battenti una prima volta diversi anni fa, per poi finire nelle mani della cinese Wanxiang, con il nome di Karma Revero nel 2017. A quel punto, è tornata in produzione, con due motori elettrici A123 con celle a litio al nanofosfato da 20 kW, posti nella sezione posteriore del veicolo, assieme ad un generatore a benzina da 2.0 litri. In seguito, la gamma si è allargata a tanti altri modelli ad emissioni zero, nella speranza che i risultati potessero essere ben diversi, ma come sappiamo, nell’estate del 2024 c’è stato un altro fallimento, questa volta definitivo.

Negli ultimi mesi, infatti, i modelli sono rimasti invenduti, con il SUV Ocean che ha messo una pietra tombale sulle ambizioni di rinascita della Fisker. I modelli hanno presentato troppi problemi di affidabilità e non venivano venduti per via del loro eccessivo prezzo, che arrivava anche oltre i 60.000 dollari. Alcuni modelli che erano rimasti invenduti sono stati sostanzialmente regalati all’American Lease, vale a dire una società a stelle e strisce che si occupa di leasing, che ha avuto modo di acquistare questi SUV a prezzi inferiori ai 20.000 euro.