La Toyota produce motori affidabili ed efficienti, ma una delle principali novità è finita sotto accusa. Ecco cosa viene contestato.
Il brand Toyota produce e vende oltre 10 milioni di auto ogni anno, un numero impressionante, che riflette la grande fiducia che c’è nei clienti per questo tipo di veicoli. La casa giapponese, che ha sempre puntato sull’ibrido, sta aprendo anche all’elettrico, e da qui al 2027 presenterà ben 15 nuovi modelli ad emissioni zero. Tuttavia, c’è grande impegno anche nei confronti dell’idrogeno, una tecnologia non molto apprezzata da chi sostiene le BEV, ma su cui il gigante del Sol Levante si è sempre concentrata in termini di sviluppo.
In generale, il Giappone è senza dubbio il paese che ha maggiormente investito sull’idrogeno, come conferma la partnership HySE nata dall’accordo tra diversi costruttori motociclistici, ed in cui è immischiata anche la Toyota stessa. Questo brand ha il miglior know-how in assoluto sull’idrogeno, producendo la Mirai, che è nettamente l’auto a celle a combustibile più venduta al mondo, sebbene la sua diffusione sia molto limitata. Negli ultimi giorni, tuttavia, sono nate parecchio polemiche attorno alla tecnologia dell’idrogeno, un vero e proprio attacco a questa tipologia di alimentazione.
In base ad alcuni studi, i veicoli alimentati ad idrogeno non sarebbero così puliti a livello di impatto ambientale, e le polemiche sono partite già dai Giochi Olimpici di Parigi, tenutisi tra luglio ed agosto. La Toyota aveva messo a disposizione la Mirai ad idrogeno per quella manifestazione, una veicolo dotato di celle a combustibile. Secondo gli studi scientifici svolti su questa tecnologia, l’idrogeno non è positivo per l’ambiente, come invece la casa giapponese vuole far credere, e sarebbe finita sotto accusa per aver generato delle false aspettative. Le celle a combustibile si attivano generando elettricità, che alimenta il motore elettrico.
Tuttavia, il processo elettrochimico comporta l’alimentazione di idrogeno da un serbatoio ad alta pressionenella cella, dove viene una reazione tramite l’ossigeno presente nell’aria. In questo processo, nascono sottoprodotti come l’elettricità ed il calore, il vapore acque è l’unica emissione che ne deriva. L’attacco è relativo all’uso dei combustibili fossili che si utilizzano nel processo minerario in cui si ricavano i materiali utili per creare le celle a combustibile. Dunque, la Toyota Mirai sarebbe un mezzo pulito a tutti gli effetti in fase di utilizzo, ma nella fase di produzione delle celle, in realtà, avverrebbe tutto il contrario.
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