Sono emerse due domande di brevetto che descrivono, dettagliatamente, il sistema di motore e cambio virtuali della prima Ferrari alla spina.
La Ferrari si è piegata alla deriva elettrica. Le supercar dovrebbero essere concepite sulla base del sound, della leggerezza e del piacere di guida. Superfluo aggiungere che nessun tecnico della Casa modenese ha la bacchetta magica per creare una supercar dal peso piuma con un potente pacco batteria sotto il cofano. Per questo motivo l’iniziale progetto di una sportiva di razza alla spina ha lasciato spazio a un crossover. L’ipotetica quanto stramba scelta ha già creato numerose speculazioni sulle scelte del management della Ferrari.
Senza tanti giri di parole, per un purista, una Ferrari elettrica rappresenta una bestemmia. Potrebbe anche abbattere tutti i record di accelerazione, ma l’handling di un’auto elettrica non sarà mai paragonabile a quello di una vettura termica o ibrida. Tutto apparirà strano, a partire da un sound fake che sarà il frutto di una registrazione che uscirà dalle casse di uno stereo. Se questo è il futuro dell’automotive di lusso, forse, stanno facendo bene i top brand, vedasi Pagani, a ritardare più possibile il lancio della prima full electric.
Nonostante questi preliminari non indimenticabili, il Presidente John Elkann e l’a.d. Benedetto Vigna si sono riempiti la bocca con proclami altisonanti sulla prima creatura alla spina della Signora in Rosso. Al Drake sarebbe venuta l’orticaria al solo pensiero, ma con la dead line del 2035 sui motori termici e ibridi in Ue, anche la Ferrari è costretta a lanciarsi nel settore elettrico. Un brevetto descrive un sistema per un veicolo che utilizza un motore full electric per simulare la coppia erogata da un motore a combustione interna e i cambi di marcia di un cambio a ingranaggi.
Sulla prima auto elettrica della storia del Cavallino la coppia erogata dal motore sarà definita dalla posizione del pedale dell’acceleratore e dalla marcia virtuale. Il conducente potrà azionare i cambi di marcia virtuali tramite le leve al volante, come in altri modelli Ferrari, ma è qualcosa di fake. Un automatismo che vi farà credere, come in un videogame, di scalare marce che saranno automatiche.
L’altro brevetto depositato dalla Casa modenese anticipa un sistema di controllo audio per un veicolo elettrico, con altoparlanti sia interni che esterni, che riprodurranno un suono generato digitalmente corrispondente a un modello virtuale di motore e trasmissione. Il suono può essere “storico, moderno o futuristico, adrenalinico o rilassante” in base alle scelte del guidatore. Siamo alla follia, e il brevetto spiega anche i metodi per la registrazione del suono delle auto a combustione interna. Passi indietro che consegneranno, a mezzo milione di euro, un prodotto che avrebbe potuto anche essere scartato a priori, data la potenza economica del marchio emiliano.
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