L’amministratore delegato della McLaren, Zak Brown, si è esposto sulla scelta della Ferrari su Sainz o Hamilton.
Vi sono decisioni che un team manager deve prendere, tenendo conto di tutti i pro e contro dell’arrivo di un nuovo pilota. Due galli in un pollaio possono anche rompere gli equilibri di una Scuderia, ma non è semplice trovare il giusto equilibrio nella creazione di una line-up. La Ferrari ha scelto l’esperienza di Hamilton per puntare al Mondiale. Inutile fare troppi giri di parole sulle potenzialità che avrebbe dovuto già palesare il vincitore di 105 tappe. Per l’operazione è fallimentare.
La Ferrari ha abbandonato la strada vecchia per quella nuova, forse con troppa fretta di volere una svolta che arrivasse dal campione stagionato. I problemi sulla macchina, invece, sono continuati a essere il tema in questo inizio di stagione. La McLaren ha in squadra due piloti giovani e privi di esperienza ai massimi livelli. Norris si è laureato vice campione del mondo lo scorso anno, un risultato che Leclerc ha conseguito nel 2022. Il miglior risultato di Piastri in F1 è stato un quarto posto nel 2024.
Norris e Piastri hanno vinto 10 Gran Premi in due. In F1 si parla tanto di esperienza, ma la supremazia della McLaren testimonia quanto, oramai, i veterani contino poco per la conquista di un mondiale costruttori. E’ la macchina a determinare la fine o la consacrazione di un talento. Intervistato dal quotidiano sportivo MARCA, il manager della McLaren si è espresso sulla scelta Ferrari.
Zak Brown parla di Hamilton e Sainz
“Se avessimo un posto libero – ha affermato Zak Brown – ovviamente prenderemmo di nuovo in considerazione Carlos Sainz. Ma al momento abbiamo in squadra Lando e Oscar, che sono sotto contratto ancora per diversi anni. Ma se per qualche motivo la situazione dovesse cambiare e se Carlos fosse disponibile, io ho il suo numero di telefono in rubrica…”.
“Non è così semplice, perché ci sono molte dinamiche che entrano in gioco in una situazione del genere. Lewis Hamilton è un sette volte campione del mondo e non sono molte le volte in cui si ha la possibilità di avere un atleta del genere in squadra. Ma, allo stesso tempo, Carlos è stato incredibile con noi. Un buon amico e un grande pilota. Per fortuna, non mi sono trovato nella posizione di dover prendere questa decisione”, ha spiegato l’americano.