Chi lo ha detto che per divertirsi alla guida occorre investire in una costosissima supercar? La Honda lanciò un modello sportivo che non aveva nulla da invidiare a Porsche.
Gli anni 2000 sono stati straordinari per il mondo dei motori termici. Era un’era in cui era possibile tutto, anche osare con una piccola sportiva giapponese che poteva sfidare grandi nomi dell’industria tedesca. Tantissime sportive, infatti, sono arrivate a cavallo tra gli anni ’90 e i primi anni 2000. Il punto di riferimento dell’epoca era la Boxster, lanciata da Porsche nel 1996, diventando l’entry-level più sexy dell’epoca. Il prossimo anno sarà celebrato il trentennale dell’unveiling di una delle auto con motore boxer migliori di sempre.
La denominazione “Boxster”, come affermato dalla Casa, derivava dalla fusione di due termini, legati alle caratteristiche intrinseche della vettura: il motore boxer (motore a cilindri contrapposti) disposto in posizione centrale e la carrozzeria da roadster sportiva a due posti secchi. Sotto il cofano, nel primo triennio, c’era un motore a cilindri contrapposti da 2,5 litri, raffreddato a liquido e strettamente imparentato al 3,4 litri della futura 996, avente doppio albero a camme per ciascuna delle due bancate, 6 cilindri e testate a 4 valvole per cilindro, capace di erogare 204 CV che trasferiva alle ruote posteriori attraverso un cambio manuale a 5 marce (di serie) o un cambio automatico-sequenziale Tiptronic, sempre a 5 marce, su richiesta. L’accelerazione dichiarata dalla Casa tedesca, da 0 a 100 km/h, era di 7 secondi. La velocità massima dichiarata è ora di poco superiore a 250 km/h. Arriverà anche il modello full electric.
L’anti-Porsche giapponese
Chi non poteva consentirsi l’acquisto di una Boxster, potevano ripiegare un’auto giapponese che nel 2000 fece molto parlare di sé. La Casa di Tokyo era nota per essere anni avanti alla concorrenza. Per migliaia di euro in meno i fan delle vetture sportive nipponiche potevano consentirsi la S2000 con un bel cambio manuale a sei rapporti precisissima. La trazione è posteriore associata a un differenziale autobloccante Torsen. Le sospensioni anteriori e posteriori sono a due bracci trasversali indipendenti.

La fasatura variabile VTEC, ovviamente aspirato, grazie a questo sistema di fasatura variabile delle valvole poteva girare al minimo e di “tirare” fino ai 9150 giri/min del limitatore elettronico. Tutto questo si traduce in 240 cavalli dichiarati per un motore aspirato (senza la presenza di turbocompressori), raggiungendo un motore per un motore stradale in larga scala di ben 120 CV/L con una coppia massima di appena 207 Nm a 7500 giri/min. E’ stato eletto dal 2000 al 2004 motore dell’anno nella categoria aspirati da 1.800 a 2.000 cm³.