Abbiamo avuto modo di riportarvi tanti episodi di incendi legati all’Automotive elettrico. Forse il problema potrebbe essere risolto da un dispositivo brevettato da un top brand coreano.
I telegiornali ci informano che sempre più spesso, in giro per il mondo, diverse auto elettriche hanno preso fuoco. Gli inglesi chiamano il fenomeno semplicemente “thermal runaway”. Con questo termine si indica un aumento improvviso e repentino della temperatura che sale in un punto localizzato della batteria e innesca una reazione a catena che va a infiammare i componenti. Può verificarsi in caso di impatti molto violenti come gli incidenti o di pesante surriscaldamento termico.
Il fenomeno non è stato sottovalutato e a prendere le redini della situazione in mano ci ha pensato Hyundai Mobis, che ha lanciato un sistema per spegnere gli incendi nelle batterie delle auto elettriche sul nascere. Questo dispositivo, protetto da brevetti, sembrerebbe la soluzione ad un pericolo reale, fornendo il tempo materiale, nelle fasi iniziali del rogo (i primi 5 minuti), agli occupanti di allontanarsi dall’EV. Ecco i problemi avuti dagli airbag Takata.
Alla batteria sono collegati una serie di condotti controllati da sensori, quando rilevano un innalzamento delle temperature, il dispositivo, per metto di un software, attiverà un meccanismo di rilascio di un agente estinguente che verrà spruzzato direttamente sulle celle per contrastare il propagarsi di un incendio.
Hyundai dichiara che il liquido che attraversa i condotti ha ottime capacità di raffreddamento, e che ha una capacità di estinzione delle fiamme 5 volte superiore a quella di un estintore domestico. Ma la domanda che nasce è se le auto elettriche sono effettivamente più infiammabili o meno di quelle a combustione interna (benzina o diesel). “Il dato più attendibile è quello delle assicurazioni, che sono interessate a prevenire i sinistri stradali – ci racconta il professore Federico Bella, ordinario del Politecnico di Torino e tra i massimi esperti di tecnologie legate alle batterie in Italia – e questi dati, nei Paesi scandinavi o negli Stati Uniti d’America, dove l’auto elettrica è molto più diffusa che da noi, ci indicano un rapporto di uno a cinquanta tra i roghi dei veicoli elettrici e termici. Sui presunti rischi dell’elettrico la discussione potrebbe anche finire qui“.
Federico Bella ha aggiunto: “Il pacco batteria delle auto elettriche è formato da tantissime celle parallele. Questo vuol dire che all’inizio si ha una sola fiammella e che c’è tempo, prima che il fuoco divampi, di fare qualcosa. Un particolare che fa la differenza“.
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