Gli airbag Takata della Citroen C3 hanno provato un maxi richiamo lo scorso anno, ed ora c’è una novità dal Tribunale di Torino.
L’airbag è un dispositivo che dovrebbe teoricamente aumentare la sicurezza di chi è a bordo di un’auto, riducendo al minimo i danni in caso di urto violento. Tuttavia, alle volte le cose non vanno come sperato, ed alcuni episodi possono dar vita ad un caso globale. Hanno fatto scandalo e continuano a far discutere gli airbag Takata, prodotti dall’azienda giapponese che è andata in fallimento nel 2018, dopo il richiamo di oltre 40 milioni di veicoli appartenenti a svariati marchi, gruppo Volkswagen su tutti.
L’episodio più recente ha colpito il gruppo Stellantis nel 2024, anno del richiamo di oltre 600.000 auto tra Citroen C3 e DS3, tutte equipaggiate dall’airbag Takata. In una lettera ufficiale inviata ai proprietari delle auto, i vertici di Stellantis hanno invitato a non mettersi al volante di questi veicoli per nessuna ragione al mondo, ed il caso si è fatto ancor più serio dopo la morte di una giovane ragazza a Catanzaro, provocata proprio dal malfunzionamento del dispositivo. Nelle prossime righe, vi riporteremo la decisione del Tribunale di Torino, che ha ammesso la class action da milioni e milioni di euro.
Per i consumatori italiani è appena maturata una decisione che sa di’ storia. Il Tribunale delle Imprese di Torino ha dato il via alla class action che era stata promossa da Codacons, Assourt e Adusbef contro la divisione italiana del gruppo PSA e Stellantis, in relazione agli airbag Takata montati sulla Citroen C3 e sulla DS3. Le vetture coinvolte in questa causa sono state tutte prodotte tra il 2009 ed il 2019, ed i richiami sono ancora in corso, con i clienti che si augurano di poter vedere risolti i loro guai in fretta. Gli airbag in questione potrebbero esplodere in modo incontrollato, ma ora si è aperta anche la possibilità di accedere ad un risarcimento.
Secondo quanto emerso, i danni da risarcimento valgono sino ad un totale di 285 milioni di euro, e vanno divisi nel seguente metodo. 30 euro al giorno per ogni periodo di indisponibilità del veicolo, dal momento che Stellantis aveva richiesto ai clienti di non mettersi al volante delle auto sopracitate prima di risolvere i problemi. 1.500 euro per il disagio psichico per la consapevolezza di essere al volante di un’auto che è equipaggiato da un componente in grado di causare la morte.
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