I brand asiatici stanno esplodendo e i colossi del Vecchio Continente stanno crollando. La soluzione? Si trova un accordo per continuare a sopravvivere sotto l’ombra cinese.
L’Europa guarda ad Oriente e non mancano le “coalizioni” dopo l’impatto delle nuove tariffe doganali statunitensi. Una situazione complessa, in divenire, che riguarda tutti i Paesi. Le preoccupazioni sono molteplici e si ricorre ai ripari, tra dialoghi internazionali, strategie commerciali e ricerca di nuovi mercati.
L’Europa è la terra di mezzo tra due continenti, ed ha un ruolo centrale nelle attività di future mediazioni. Il dialogo immediato tra il premier Li Qiang e il presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, fa pensare ad un futuro accordo tra le parti per scongiurare le crisi che dilagheranno in futuro. In attesa di sviluppi e soluzioni diplomatiche, si preparano contromisure da Pechino: “La Cina è pronta a collaborare con l’Ue nella stessa direzione, ad attuare congiuntamente l’importante consenso raggiunto dai leader della Cina e dell’Ue, a rafforzare la comunicazione e gli scambi e ad approfondire il commercio, gli investimenti e la cooperazione industriale“.
A tal fine, Wang e Sefcovic “hanno concordato di avviare consultazioni tempestive per discutere questioni relative all’accesso al mercato, per creare un ambiente imprenditoriale più favorevole per le imprese e per avviare immediatamente negoziati sui prezzi dei veicoli elettrici, nonché discutere la cooperazione in materia di investimenti nell’industria automobilistica“.
Accordo tra Cina e Ue
“La Cina difenderà sé stessa fino alla fine“, ha aggiunto il ministro cinese, sottolineando che “nella situazione attuale“, Pechino e Bruxelles devono “sostenere congiuntamente il sistema commerciale multilaterale basato su regole“. Bruxelles, invece, “attribuisce grande importanza alle relazioni economiche e commerciali Ue-Cina ed è disposta a rafforzare il dialogo e la comunicazione con la Cina per promuovere l’espansione dell’accesso bidirezionale al mercato, degli investimenti e della cooperazione industriale“. Stellantis ha una produzione al collasso.
Intanto, Von der Leyen ha accolto con favore l’annuncio della “pausa di 90 giorni” annunciata dallo stesso Trump e ha comunicato un’analoga sospensione di 90 giorni per le contromisure europee: “Vogliamo dare una possibilità ai negoziati. In attesa di ultimare l’adozione delle contromisure dell’UE che hanno ottenuto il forte sostegno dei nostri Stati membri, le sospenderemo per 90 giorni. Se i negoziati non saranno soddisfacenti, entreranno in vigore le nostre contromisure. Intanto, continuano i lavori preparatori per ulteriori contromisure. Come ho già detto, tutte le opzioni restano sul tavolo“. Nei prossimi mesi potrà succedere di tutto.