Il 2025 sarebbe dovuto essere l’anno della svolta per il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA. Scopriamo cosa sta accadendo in Stellantis.
Il mercato dell’auto è in crisi, in Italia come all’estero. I dati sono inequivocabili, Stellantis non fa eccezione: ha immatricolato in Italia nel 2024, secondo le elaborazioni di Dataforce, 452.615 auto (-9,9% sul 2023) e la quota di mercato si è attestata al 29%, in calo del 3% rispetto al 2023. A confermare il brutto momento che vive il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA è Ferdinando Uliano, segretario generale della Fim-Cisl.
A novembre 2024 le vendite del colosso, in Italia, sono state di 24.411 auto (-18,1% sullo stesso mese del 2023), con una quota del 23,1% (-3,7% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente). Tra i marchi, Fiat ha registrato un -41,1% di immatricolazioni a dicembre rispetto allo stesso mese del 2023, ma resta leader per le vendite in Italia contando l’intero anno, con 143.867 auto, comunque con un calo percentuale a due cifre rispetto allo scorso anno. Un tracollo che si riflette anche in Borsa perdendo un -3% rispetto al 2023: a Piazza Affari il titolo scende a 12,26 euro.
Per il Gruppo Stellantis è una crisi finanziaria ma per i lavoratori una crisi lavorativa senza precedenti. “Tutti gli stabilimenti che producono auto e veicoli commerciali stanno attraversando una fase negativa, e l’introduzione dei dazi potrà soltanto peggiorare la situazione”, ha dichiarato Ferdinando Uliano, segretario della Fim Cisl. Il 2024 sarà ricordato come l’anno nero del Gruppo. Ecco il nuovo modello della FIAT.
Per trovare un dato così basso di produzione bisogna spostare le lancette al 1956. I dati della produzione si chiudono negativamente dopo due anni di crescita e per la prima volta tutti gli stabilimenti sono in negativo, con gli autoveicoli che fanno segnare perdite maggiori rispetto ai veicoli commerciali. La riduzione della produzione è stato un continuo calo da inizio anno, raggiungendo flessioni produttive nelle auto dal 21 al 70%. “Le previsioni negative che avevamo stimato negli ultimi due report trimestrali purtroppo hanno avuto un riscontro con la realtà di fine anno, con un aggravio in termini di volumi e di aumento dell’uso degli ammortizzatori sociali e di chiusure anticipate di fine anno che hanno coinvolto quasi 20 mila lavoratori”, ha dichiarato Iuliano, segretario della Fim Cisl.
Nello specifico, Mirafiori ha visto un crollo della produzione del 22,2%, Melfi ha prodotto, invece, il 64,6% di veicoli in meno rispetto allo scorso anno, anche Pomigliano ha subito una forte contrazione. Il 2025 non sarà un anno più semplice ma Stellantis dovrà invertire direzione.
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