Stellantis, quando l’ibrido diventa un problema: nessuno se l’aspettava

Il Gruppo Stellantis ha ritenuto opportuno puntare su gamme con motori elettrificati. Ora è nato un nuovo preoccupante problema.

Come tanti altri major europei, i vertici di Stellantis hanno deciso di rincorrere il business delle auto ibride ed elettriche. Guardando i risultati della Toyota con l’hybrid o della Tesla con le EV, forse, hanno ritenuto giusto anticipare i tempi nel Vecchio Continente rispetto alla dead line del 2035. Il mercato, però, non si è ancora dimostrato maturo e si sono registrati degli scompensi enormi. I puristi sognano ancora di guidare auto termiche, mentre i listini offrono sempre più veicoli con una batteria agli ioni di litio sotto il cofano. I risultati per Stellantis, nel 2024, sono al di sotto delle aspettative.

Stellantis, quando l'ibrido diventa un problema: nessuno se l’aspettava
Stop forzato per Stellantis (Ansa) Derapate.it

Lo scorso anno si è chiuso per Stellantis con risultati in forte calo rispetto al 2023, a causa di problemi riscontrati soprattutto in Nord America ma anche in Europa. Hanno deciso di puntare tanto sull’ibrido, ma Jean-Philippe Imparato, Chief Operating Officer di Stellantis per l’Europa, ha dichiarato, in audizione al Senato, che non si riescono a reperire abbastanza componenti per produrre auto ibride. Un cane che si morde la coda che sta mettendo sotto sopra gli obiettivi del colosso nato dalla fusione tra FCA e PSA.

Stop forzato per Stellantis

Il manager francese ha deciso che era arrivato il momento di puntare maggiormente sulle motorizzazioni ibride. A ottobre ci sono stati dei problemi nelle forniture delle trasmissioni eDCT, usate dai powertrain ibridi a 48 Volt montati su diversi modelli, tra cui FIAT Grande Panda e Peugeot 5008. Il mese di marzo scorso ha visto 20.000 auto in meno rispetto a quanto ambito. Lo stop sta creando numerosi affanni già in un periodo nerissimo.

L'ibrido diventa un problema
Stop forzato per Stellantis (Ansa) Derapate.it

Le auto elettriche non stanno funzionando, quindi abbiamo spinto a tutta velocità sugli ibridi – ha affermato Imparato – Solo che in due mesi, i fornitori di piccole, medie e grandi dimensioni non sanno come adattarsi“. Per evitare le multe si è corso ai ripari.  “Due anni così ci ucciderebbero”, ha commentato Imparato. Un allarme che dovrebbe spingere l’Ue a riflettere sulle conseguenze delle multe. Negli Stati Uniti le vendite crolleranno ancor di più con i dazi imposti da Trump e gli europei non hanno più le possibilità economiche per stare dietro alle innovazioni green dell’automotive.

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