Il gruppo Stellantis opta per una contromossa ai dazi di Donald Trump, prendendo una decisione che lascia di stucco l’automotive.
Il mercato dell’auto è in stato di agitazione per quanto deciso da Donald Trump, che dopo averli rinviati per un mese, ha ufficialmente imposto dazi al 25% per le auto importate dall’estero negli USA. Parliamo di una politica protezionista, con l’obiettivo di salvaguardare ciò che viene prodotto negli Stati Uniti d’America, ma che, ovviamente, causa non pochi problemi all’estero. Stellantis, come risposta, ha già optato per una decisione sorprendente, e che potrebbe essere presa a modello, in un futuro non troppo lontano, anche dagli altri paesi.
Dall’Italia non sono mancate le altre contromosse, con la Ferrari che ha scelto di aumentare del 10% i prezzi della propria gamma negli USA, definendosi disposta ad ulteriori aumenti nel caso di decisioni e cambiamenti dell’amministrazione Trump. Nelle prossime righe, andremo a scoprire quella che è stata la mossa strategica di Stellantis, che ha deciso di rimettere le mani su uno stabilimento che era stato chiuso da tempo. La holding multinazionale olandese, che vive un momento difficile, non può permettersi di perdere ulteriori clienti, ed è subito corsa ai ripari.
Stellantis, ufficiale al riapertura dello stabilimento di Belvedere
La decisione è sostanzialmente ufficiale, dopo giorni di trattative e riunioni straordinarie. Stellantis riaprirà ad inizio 2027 lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere, nell’Illinois, dove saranno prodotti un nuovo pick-up di dimensioni medie, sotto il marchio Ram. Secondo il parere di funzionari locali e leader sindacali, gli obiettivi iniziali, che erano stati pensati per questo sito di produzione, non saranno portati a termine. Secondo quanto era stato deciso inizialmente, qui sarebbe dovuto nascere un impianto di batterie, ma anche una centro di distribuzione di ricambi, ma non accadrà niente di tutto ciò. Tuttavia, manca ancora la conferma del gruppo in tal senso.

In passato, a Belvidere lavoravano oltre 5.000 persone, e la sua chiusura fu decisa ad inizio del 2023, quando fu interrotta la produzione della Jeep Cherokee. Al momento, c’è solo un team ridotto di personale che lavora alla manutenzione dell’edificio e gestisce una ridotta quantità di distribuzione dei componenti dei veicoli. Viene da pensare che Stellantis lo abbia riaperto per evitare i dazi di Donald Trump, che sarebbero stati applicati nel caso in cui il sopracitato pick-up fosse stato prodotto in un altro paese, ma ovviamente non abbiamo delle conferme.