La Lancia che vale più di una Ferrari: ha un motore mostruoso sotto il cofano

In un’epoca in cui il marchio torinese produceva ancora bolidi da sogno chi ha tenuto da parte alcuni esemplari ha fatto bingo. Scopriamo quanto vale questo gioiello della Lancia degli anni ’80.

Lancia ha sempre giocato un ruolo di primo piano nel settore automotive, in particolare nel campo delle corse, e ha scritto la storia dei rally tra gli anni ‘80 e ‘90. Esordisce così al Salone di Torino del 1982 la versione stradale della nuova Lancia Rally, prodotta in 200 esemplari realizzati per ragioni di omologazione della più famosa versione da gara del Gruppo B (vincitrice del mondiale Costruttori nel 1983).

Prevista un’asta record Lancia
Attesa per l’asta della Lancia 037 Stradale (RM Sotheby’s) Derapate.it

Il progetto SE037, sigla da cui deriva il nome con cui la vettura viene spesso identificata, ovvero “037”, nasce sulla base della Lancia Beta Montecarlo, una compatta coupé a motore centrale e dall’impronta sportiva. La “Montecarlo” si stava già battendo con grande successo nel Mondiale Marche. La 037 aveva, però, il difficile compito di sostituire la gloriosa Fiat 131 Abarth Rally che aveva raccolto numerosi successi. Il progetto fu capitanato dall’ingegnere Sergio Limone sostenuto da una collaborazione tra Lancia, Pininfarina, Dallara e Abarth, riprendendo l’evoluzione della Fiat 030 realizzata dalla Abarth nel 1974.

All’asta una delle Lancia più belle di sempre

La 037 montava un quattro cilindri in linea da 1995 cm³ di cilindrata, 16 valvole e sovralimentato da un compressore volumetrico volumex che sviluppava, di serie, 205 CV. La cavalleria era in grado di far superare i 220 km/h all’auto e di farle raggiungere i 100 km/h da ferma in meno di 7 secondi. Auto competitiva nelle prestazioni ancora oggi. Stellantis ha stravolto, radicalmente, le certezze del marchio piemontese, puntando su nuovi investimenti.

In vendita un raro esemplare di Lancia 037
All’asta Lancia Rally 037 Stradale (RM Sotheby’s) Derapate.it

L’architettura è da vettura da corsa degli anni ‘80: motore centrale, cambio ZF, trazione posteriore, sospensioni indipendenti e due leggerissimi cofani in vetroresina che, unitamente ai telaietti tubolari, consentono la massima accessibilità a tutti gli organi meccanici. Di sicuro la “stradale” aveva molta presa perché, per i più, era irraggiungibile, con il suo astronomico prezzo di listino di 45.630.000 lire.

Ricercatissima dagli appassionati, di questo modello con telaio n°022, sarà offerta all’ asta da RM Sotheby’s con un valore di stima compresa tra 550.000 e 700.000 euro. Chi sarà il fortunato acquirente che potrà mettere in garage il mito, un’autentica leggenda delle auto da competizione degli anni ‘80?

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