Si è a lungo dibattuto sulle eventuali problematiche che possono derivare dalla conformazione del motore TDI della Volkswagen. Scopriamo la verità.
Si è parlato molto dei problemi dei motori PureTech di Stellantis derivanti dalla cinghia di distribuzione in gomma a bagno d’olio, la sua usura prematura avrebbe causato in molti casi danni al motore, anche su auto con pochi chilometri. E’ stato creato dai tecnici del colosso italo-francese al fine di rispettare gli standard europei per ridurre l’inquinamento causato dai veicoli con motore a combustione interna. Stellantis ha riconosciuto il difetto, attivando anche una piattaforma per i risarcimenti e sostituendo la cinghia con una più robusta catena sui PureTech di terza generazione.
Tuttavia, le cinghie di distribuzione in gomma sono una soluzione adottata da molti costruttori: in primis dal Gruppo Volkswagen che equipaggiano il diffusissimo TDI, nome in codice EA288, il turbodiesel 1.6 e 2.0 che dal 2012 in dotazione su tantissimi modelli Audi, Skoda, Volkswagen e Seat.
Motori TDI Volkswagen, quali problemi crea la cinghia?
Innanzitutto il costante contatto con l’olio motore può rovinare il rivestimento della cinghia, liberando nell’olio particelle di gomma, che possono quindi intasare alcune componenti, tra cui la pompa. La conseguenza è una lubrificazione insufficiente e possibili gravi danni al motore. Inoltre, per scongiurare quanto più possibile le avarie, le specifiche di fabbrica dell’olio motore vanno scrupolosamente rispettate. Volkswagen, scatta il maxi richiamo: c’è un serio problema su questi modelli.

Dato che il cambio dell’olio elimina buona parte (ma non tutte) le particelle derivanti dall’usura, è consigliabile accorciare un po’ i tempi tra un cambio e l’altro, come riportato sulle colonne di AlVolante.it. Ogni due anni oppure ogni 15.000 km sarebbe l’ideale. Gli esperti rassicurano che i TDI EA288 sono, in realtà, motori affidabili, noti per la loro longevità. Ci sarebbe anche un’altra soluzione di intervento se proprio non si vuole la cinghia a bagno per la pompa dell’olio. Ci sono in commercio, infatti, dei kit di conversione a catena, come quello prodotto dalla azienda tedesca Mikmotoren, che costa 1.149 euro ai quali vanno sommati i costi di montaggio.