La Nissan sta vivendo quello che è forse il momento peggiore della propria storia, ed ora è arrivata l’ennesima mazzata. I dettagli.
Il drammatico momento che sta attraversando il mercato delle quattro ruote sembra non avere fine, ed è arrivata giusto in queste ultime ore una nuova, terribile mazzata per uno dei costruttori più famosi e grandi al mondo. Stiamo parlando della Nissan, le cui vendite sono in caduta libera da tempo, così come i ricavi, aspetti che hanno condotto ad una situazione di crisi da cui non pare esserci una via di uscita, almeno nel breve periodo. 
La Nissan sembrava aver trovato una soluzione alla gran parte dei suoi problemi con la fusione con Honda, che avrebbe dovuto portare alla formazione del terzo gruppo più grande sulla scena mondiale dell’automotive. Annunciata alla fine del 2024, la fusione tra i due colossi giapponesi sarebbe dovuta diventare effettiva nel 2026, ma secondo quanto emerso nelle ultime settimane, l’unione non si farà più. Dunque, la Nissan dovrà risolvere i propri guai in autonomia, e la notizia delle ultime ore non è di certo la migliore in cui si potesse sperare. Andiamo a scoprire cosa è accaduto e quali sono le reazioni.
Nissan, mazzata da parte di Moody’s
Come se non bastasse il crollo delle vendite, l’agenzia di rating statunitense Moody’s ha fatto sapere che il titolo Nissan attualmente è semplice spazzatura, ed ha portato il suo rating da Baa3 a Ba1. Dunque, nel gergo finanziario, ciò significa che sono delle obbligazioni spazzatura. Anche questo aspetto, dunque, è da considerare, dal momento che in una fase di crisi come questa, che anche le altre cose potrebbero non considerare un’eventuale fusione con il colosso giapponese.
La Nissan, dopo il fallimento dell’unione con la Honda, sta cercando di trovare altri costruttori con cui poter formare delle alleanze, ma se il suo titolo in borsa non vale nulla, difficilmente qualcuno accetterà una fusione. Moby’s ha giustificato la sua valutazione parlando di una scarsa redditività della società Nissan, causata dalla diminuzione della domanda per la sua vecchia gamma di veicoli. Uno dei principali problemi è la mancanza di veicoli ibridi da vendere negli Stati Uniti d’America, dove questa tecnologia sta ottenendo buoni risultati.
