Un major dell’industria delle quattro ruote nipponico sta attraversando una fase di profondissima crisi. Scopriamo cosa sta avvenendo nelle ultime ore.
Per il Paese del Sol Levante non vi sono notizie favorevoli negli ultimi mesi. Al di là della posizione di forza assoluta della Toyota, vi sono tantissimi brand che stanno vivendo una flessione preoccupante. Un tempo il car market giapponese volava e Mazda, Subaru, Mitsubishi, Nissan e tanti altri costruttori avevano un ruolo di primo piano a livello internazionale.
E’ notizia di qualche settimana che la Nissan sta cercando, disperatamente, di trovare un partner per sopravvivere dopo un 2024 da incubo. Come tanti altri marchi che si sono lasciati suggestionare dai proclami green, Nissan ha deciso di investire, massicciamente, sulle soluzioni alla spina, dimenticando il suo DNA. Il brand era diventato un punto di riferimento per auto sportive di razza come Skyline ed era cresciuto con modelli utilitari come la Micra e i primi SUV.
Dando una scorsa al listino della Nissan vedrete auto senza una identità precisa, se non per la Juke e la Qashqai che hanno una personalità ben nota alle nostre latitudini. Gli altri modelli full electric non hanno riscosso particolare successo. La Nissan ha annunciato misure di risanamento mentre sono in atto i colloqui di fusione con Honda. Circa 2,59 miliardi di dollari potrebbero essere risparmiati attraverso licenziamenti e campagne di risanamento.
Nissan, licenziamenti in vista
Nissan sta prendendo in seria considerazione la possibilità di creare una partnership con un nuovo player. Foxconn preferirebbe fare squadra piuttosto che acquistare. La Casa automobilistica giapponese è stata costretta a correre ai ripari con un piano di rilancio B dopo che i colloqui di fusione con Honda non sono decollati come nelle attese. In attesa di capire cosa accadrà, sotto la spinta dell’esecutivo nipponico, il nuovo programma prevede il taglio di miliardi di dollari di costi dall’attività in fallimento.
Nissan ha previsto 400 miliardi di yen (2,59 miliardi di dollari) di risparmi durante l’anno fiscale 2026, attraverso riduzioni del personale e misure di efficienza produttiva. L’iniziativa è diventata ancora più urgente dopo che il brand ha declassato il suo utile operativo previsto per il 2024 da 150 miliardi di yen (970 milioni di $) a 120 miliardi di yen (780 milioni di $) a causa del calo di vendute, dopo averlo già ridotto da 500 miliardi di yen (3,24 miliardi di $) a novembre. Una crisi profonda che sta spaventando il Giappone.