Oggi vi porteremo indietro nel tempo, per parlarvi di una rivoluzione portata in campo dall’Alfa Romeo. Scopriamo la storica auto.
Il brand Alfa Romeo sta attraversando una fase ricca di alti e bassi, nella speranza di ritrovare una stabilità sul fronte delle vendite, con tanti nuovi modelli pronti ad essere svelati. Il rilancio passerà dalle nuove generazioni di Stelvio e Giulia, attese per il prossimo biennio. Le vetture saranno realizzate nello stabilimento Stellantis di Cassino, sulla nuova piattaforma STLA Large, e saranno sia ibride che full electric. La Giulia verrà meno al proprio DNA di berlina purissima, dal momento che diverrà un crossover.
Al giorno d’oggi, la quasi totalità dei brand sta puntando sui modelli a ruote alte, un qualcosa di inimmaginabile in passato. Parlando proprio dei bei tempi andati del settore automotive, vi racconteremo la storia di un’auto di grandissimo successo della casa di Arese. Ci stiamo riferendo all’Alfa Romeo 156, una vettura di Segmento D prodotta dal 1997 al 2005, e realizzata in un totale di 673.435 esemplari. Venne assemblata negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco ed in quello in Thailandia in joint venture con General Motors. Il Biscione introdusse importanti novità con la 156, soprattutto dal punto di vista del motore.
Alfa Romeo, la 156 e la storica innovazione
Sul fronte estetico, l’Alfa Romeo 156 era caratterizzata da una linea aggressiva, ma allo stesso tempo armoniosa, ed il design venne curato da Walter de Silva, che tagliò nettamente i ponti con la linea spigolosa della 155. Le portiere posteriori furono integrate con i finestrini laterali, ed anche negli interni ci furono particolari cambiamenti, con un volante che incorporava l’airbag ed una corona disponibile in vari materiali. Come abbiamo anticipato, le novità principali riguardarono i motori, in particolare modo la gamma diesel, ed è questo il tema che abbiamo intenzione di affrontare con maggiore attenzione.
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Sulla 156, infatti, fu adottato il motore turbodiesel ad iniezione diretta common rail, rivoluzione assoluta in termini motoristici, che venne poi ripresa da tutti gli altri brand. In seguito, precisamente nel 2002, sull’Alfa Romeo 156 venne introdotto anche il motore diesel con tecnologia Multijet, che fu associata ad una distribuzione a quattro valvole per cilindro. In questo modo, era consentita un’iniezione di gasolio multipla per ogni combustione, il che portò a grandi vantaggi sia sul fronte delle prestazioni che dei consumi. Era presente anche una gamma di motorizzazioni a benzina, con potenza massima da 250 cavalli con il 6 cilindri.