Se foste incuriositi dall’acquisto di una moderna Mini c’è da stare sereni sull’affidabilità dei suoi motori. Ecco chi li costruisce.
Se alle nostre latitudini la FIAT 500 è una icona del Belpaese, nel Regno Unito lo scettro appartiene alla Mini nel medesimo segmento. Oggi è cresciuta nelle dimensioni e ha cambiato pelle rispetto alla primissima serie, ma continua ad essere una vettura rivoluzionaria. Ha fatto innamorare diverse generazioni di automobilisti, rimanendo fedele a sé stessa e diventando sempre più raffinata.
La Mini Cooper ha creato un mito e non ci vuole troppo a capire i motivi. E’ una vettura, estremamente, elegante e diversa rispetto alle dirette competitor. L’icona inglese è diventata gettonatissima nel nuovo millennio con il supporto di un marchio tedesco premium. Nonostante il passaggio di proprietà il DNA del marchio non è cambiato. Nel Regno Unito, insieme a brand come Range Rover, Lotus, Aston Martin, Bentley e Rolls Royce è una leggenda.
La primissima serie venne presentata nel 1959. Il progetto nacque dall’intuizione della BMC con il nome di Morris Mini Minor e Austin Seven. Piacque subito per un design eccentrico e ideale per affrontare il traffico delle città britanniche. Agile, leggera e divertente con il tempo la Mini è diventata un marchio, proponendo una vasta gamma di modelli. La Cooper era larga e bassa, diventando nelle versioni pepate imprendibile sulle sfide sullo sterrato. La prima gen fu talmente indovinata che arrivò sino al 2000.
Nel nuovo millennio BMW mise le mani sul marchi inglese e riprogettò la vettura secondo canoni moderni. Venne rilanciata nel 2001 e fu un successo planetario. La nuova Mini, disegnata da Frank Stephenson, è stata elaborata anche nella versione Cabrio e nella pepata John Cooper Works. L’attuale gamma Mini è realizzata negli stabilimenti di Oxford, in Gran Bretagna, ad eccezione delle Mini Countryman e Paceman, assemblate da Magna Steyr in Austria. Tutti i motori sono confezionati dalla BMW.
Le motorizzazioni, al debutto, erano le seguenti: un benzina 1.2 litri 3 cilindri con 102 CV dell’entry level Mini One, un 1.5 litri a benzina a 3 cilindri con 136 CV (sigla BMW B38), un 4 cilindri 2.0 a benzina (sigla BMW B48) che garantiva 192 CV (178 CV dal 2021) per la Cooper S, 211 CV per la Cooper S con kit JCW Pro e 231 CV per la versione più pepata. La Mini E full electric ha sotto il cofano un motore da 135 kW alimentato da una batteria con una capacità di 40,7 kWh.
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