Il car market europeo è in crisi, ma anche in Giappone piangono. Scopriamo cosa sta accadendo ad un major dell’industria delle quattro ruote piombato in una crisi profonda.
Il blocco che ha colpito il mercato dell’Automotive ha portato in una crisi nera un major giapponese. Come i suoi diretti competitor, Nissan sta patendo sia per la diminuzione delle vendite globali di auto nuove che per il clima economico cupo. I risultati degli ultimi trimestri dello scorso anno hanno reso evidente la tragica situazione della Nissan. Già nel secondo trimestre del 2024 è stata registrata una perdita netta pari al 56 milioni di euro. Questa situazione ha fatto sì che la Nissan stravolgesse completamente i suoi piani adottando misure di emergenza.
Secondo il Financial Times, la Casa di Yokohama sarebbe alla disperata ricerca di un “anchor investor”. Questo termine sta ad indicare quel tipo di investitore che non solo sia di riferimento per il gruppo ma che sia pronto ad investire in nuove iniziative in modo tale da risollevare l’azienda da una situazione finanziaria sempre più in declino. In particolare Nissan avrebbe bisogno di un azionista stabile e a lungo termine che prenda il posto, almeno in parte, di Renault nel capitale azionario. Un alto funzionario Nissan avrebbe così dichiarato al quotidiano britannico “Abbiamo 12 o 14 mesi per sopravvivere”.
Crisi nera per Nissan, ecco le nuove strategie
La chiusura del quarto trimestre del 2024 ha reso evidente la situazione critica del Colosso giapponese che ha così dovuto ridisegnare i suoi piani. Sono state annunciante riduzioni drastiche con un piano che prevede taglio di 9.000 posti di lavoro a livello globale e una riduzione della produzione del 20% con un riduzione dei costi complessiva pari a 2,6 miliardi di dollari. Nell’immediato si potrebbe assistere all’eliminazione del secondo turno di produzione negli stabilimenti americani di Smyrna, Tennessee, e Canton, Mississippi. Anche nello stabilimento motori di Decherd, Tennessee, sono previsti dei tagli che però non coinvolgono i turni di lavoro.
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Il responsabile della produzione e della supply chain di Nissan North America, David Johnson, ha così affermato “Il mercato è particolarmente sfidante per alcune delle nostre linee di prodotto. Attualmente, i livelli di utilizzo degli impianti non sono ottimali, soprattutto considerando il nostro modello produttivo su due turni”. Dichiarando poi che l’attuale decisione è solo momentanea. Altro cambiamento di strategia è rappresentato dall’annullamento del lancio di un nuovo crossover 100% elettrico compatto destinato al mercato statunitense. Non verrà costruito nello stabilimento di Canton, Mississippi, come inizialmente previsto, bensì nell’impianto di Sunderland, in Inghilterra, sarà quindi destinato ad altri mercati internazionali.