Il neo elettro Presidente degli USA, Donald Trump, ha preso una posizione netta sull’accordo green firmato in precedenza.
L’industria dell’Automotive è al collasso. Tutti i Paesi stanno cominciando a guardare al proprio ovile, proteggendo con dazi la produzione sul mercato locale. Per questo motivo in Europa hanno deciso di imporre dei dazi ai brand cinesi, scongiurando l’invasione del Paese del Dragone Rosso. Sembra, oramai, troppo tardi e dagli Stati Uniti non arrivano delle buone notizie.
Trump ha tuonato: “Il Green Deal è finito. Revocherò il mandato sulle elettriche, i cittadini americani potranno finalmente comprare l’auto che vogliono”. L’iniziativa “ci permetterà di salvaguardare l’industria dell’automobile e i suoi grandi lavoratori”. E’ arrivato anche un aiutino ad Elon Musk e alla sua Tesla. Il Green Deal europeo è un insieme di iniziative politiche proposte dalla Commissione europea con l’obiettivo generale di raggiungere la neutralità climatica in Europa entro il 2050.
Nel 2019 la Presidente della Commissione europea Ursula von Der Leyen si era spinta a dire che il patto verde europeo per l’Europa sarebbe stato “come lo sbarco dell’uomo sulla Luna”, dato che avrebbe reso l’Europa il primo Continente ad aver raggiunto la neutralità climatica. La presa di posizione del neo elettro Presidente Donald Trump ha già generato il caos.
Adolfo Urso, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, interpellato a Strasburgo, ha dichiarato: “Il nostro documento sulle auto ha una visione strategica. Alla luce di quello che il Presidente Trump ha annunciato ieri, ci viene imposta un’analoga velocità di decisione nel rivedere il percorso del Green Deal, confermando il target del 2035 ma creando tutte le condizioni perché tale obiettivo sia davvero raggiunto con una politica industriale competitiva”.
“Le case automobilistiche non possono essere aggirate accelerando il collasso dell’industria europea, perché addirittura si finanziano le industrie automobilistiche degli altri continenti – ha annunciato Urso – Noi prevediamo nel documento che ci sia anche un piano automotive europeo, con incentivi e risorse comuni, sia sul fronte tecnologico sia sul fronte della domanda. Riteniamo che sia assolutamente fondamentale affrontare questa sfida con pragmatismo e realismo, e con la neutralità tecnologica, affinché sia possibile utilizzare tutte le tecnologie senza paraocchi ideologici”.
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