Il settore automotive è già in affanno in Europa, e le ultime voci relative all’avvento dei dazi voluti da Trump non fanno ben sperare.
Dal 20 di gennaio scorso, Donald Trump è tornato ad essere ufficialmente il presidente degli Stati Uniti d’America. In base a quanto sta emergendo nelle ultime ore, questa notizia scatena i timori dei costruttori europei, Volkswagen su tutti, relativamente ai dazi USA previsti per il settore auto. Come purtroppo è ormai ben noto, la situazione non è rosea per il settore automotive nel Vecchio Continente, ed un’ulteriore mazzata proveniente dall’estero è l’ultima cosa che ci vuole.
Volkswagen, in particolar modo, sta zoppicando da anni, e per mesi si è temuto che almeno tre fabbriche in Germania potessero essere chiuse, prima di un accordo stipulato tra la casa di Wolfsburg ed i sindacati tedeschi. Ora però, emergono nuove preoccupazioni, con i tanto temuti dazi USA che potrebbero abbattersi sul settore automotive europeo, già profondamente segnato da una crisi che va avanti da troppo tempo. Andiamo nel dettaglio di quanto sta avvenendo in queste ultime ore, segnate dalla tensione.
Trump, dalla Volkswagen c’è grande preoccupazione
Parlando a “LaPresse“, un portavoce del gruppo Volkswagen ha commentato quanto sta avvenendo in relazione ai possibili dazi doganali tanto decantati da Donald Trump, senza nascondere la propria preoccupazione: “Il gruppo Volkswagen è preoccupato per l’impatto economico dannoso che i dazi proposti dagli USA avranno sui consumatori, sia nel caso di quelli americani che nell’industria automobilistica internazionale“. L’idea del ri-eletto presidente è quella di imporre dazi commerciali, che potrebbero avere serie conseguenze sul mercato dell’auto.
Il portavoce della Volkswagen ha poi aggiunto: “Restiamo dei forti sostenitori del commercio libero ed equo, crediamo che i mercati aperti siano una forza trainante dietro la crescita economica e le prosperità globali, promuovendo l’innovazione e creando opportunità per le aziende e comunità in tutto il pianeta. Il nostro investimento di oltre 10 miliardi di dollari nel mercato statunitense è una testimonianza di questa convinzione“. Vedremo, a questo punto, quali saranno le reazioni della nuova amministrazione d’oltreoceano, che appare convinta delle proprie scelte.