In Giappone stanno lavorando già sui motori 2.0. Scopriamo i modelli all’avanguardia che faranno la differenza sul car market del futuro.
Eureka! I nuovi motori giapponesi sembrano trovare un compromesso tra sostenibilità e prestazioni. La nuova tecnologia fa parlare di sé non solo per la scarsa emissione di sostanze nocive ma anche per le sue performance competitive. Si tratta di una vera e propria svolta epocale che potrebbe essere capace di mettere da parte sia i tradizionali motori a combustione che quelli elettrici. In un periodo dove l’attenzione all’ambiente risulta un tema particolarmente impellente la nuova tecnologia nipponica accoglie questa sfida riportando risultati anche nel settore del trasporto privato.
L’unione fa la forza! Il Paese del Sol Levante sembra aver preso molto sul serio questo detto. Le più importanti case del motociclismo nipponico, Honda, Kawasaki, Suzuki e Yamaha, si sono unite nella progettazione rivoluzionaria che cerca di unire efficienza ed ecocompatibilità. La coesione dei colossi giapponesi per il raggiungimento di un fine unico sfocia nel raggiungimento della creazione di nuovi propulsori alimentati a idrogeno e in nuove soluzioni per la produzione, il trasporto e lo stoccaggio di nuovi carburanti sintetici a base di idrogeno.
La svolta arriva direttamente da Paese del Sol Levante
Investire sull’elettrico potrebbe essere una strada attualmente percorribile ma non ne lungo periodo, considerate anche le difficoltà di smaltimento dei motori di queste vetture. Il Giappone crede che una più concreta alternativa ai carburanti fossili è rappresentata dai due atomi di idrogeno. Alla collaborazione dei quattro colossi giapponesi del motociclismo, in questa sfida nella realizzazione di motori 2.0 del futuro, si sono aggiunti i tre più grandi gruppi automobilistici nipponici: Toyota, Mazda e Subaru. Il colosso con più vendite al mondo sembra già avanti a tutte.
Si chiama HySE: Hydrogen Small Mobility & Engine Technology. Kawasaki ha perfezionato un motore quattro cilindri in linea 1000 cc della serie H2 con compressore alimentato ad iniezione diretta di idrogeno, iniziando i test sulla Ninja H2 HySE. Lo stesso propulsore è stato messo anche sul buggy che ha preso parte al Rally Dakar 2024 come test di resistenza alle lunghe percorrenze. Yamaha ha sviluppato per Toyota un motore a idrogeno V8 di 5000 cc, il quale ha anche equipaggiato a Toyota Corolla H2 Concept, partecipando a una gara di 24 ore sul circuito del Fuji. Vedremo cosa accadrà nei prossimi anni.