Gli Stati Uniti sono patria di innovativi propulsori che non temono la concorrenza asiatica ed europea. Scopriamo l’ultima idea che potrebbe rivoluzionare la mobilità.
Una valida alternativa di biocarburante è stata finalmente trovata. Non si tratta né di motori elettrici né di motori a idrogeno. I primi non hanno riscosso il successo auspicato non solo per le discutibili prestazioni ma anche per la loro autonomia. Le vetture a idrogeno, invece, non hanno avuto una rapida diffusione sia per gli elevati costi dei veicoli ma anche del carburante stesso che tra l’altro risulta altamente infiammabile e poco trovabile nei rarissimi distributori dislocati in Europa. Dopo anni di studi la nuova tecnologia sembra essere pronta ad essere immessa nel mercato mondiale.
Fin dagli anni ’90 una squadra di ricercatori dell’Università di Washington studia questo biocarburante, e sembra che un team di ricercatori con a capo Abe Hertzberg sia arrivato a un punto di svolta. Stiamo parlando dell’azoto liquido. Esso è l’elemento chimico più presente nell’atmosfera terrestre, costituisce poco più del 78% di essa, è quindi il gas principale che respiriamo. L’azoto liquido è più sostenibile rispetto a tutte le altre alternative non solo perché elimina l’inquinamento dovuto alla combustione di idrocarburi, ma riduce anche l’inquinamento associato alla produzione. Stellantis, al vaglio nuovo motore potentissimo? Sarà un altro ceffone alle auto elettriche.
Il nuovo motore del futuro sarà presto sul mercato
Presentato il nuovo motore ad azoto liquido LN2000 dell’UW. Il suo sistema di funzionamento è simile ai motori ad aria o a vapore. Deve, però, essere conservato a basse temperature, circa -320 °F, all’interno di appositi serbatoi. L’azoto liquido viene immesso nel motore, dove si espande rapidamente riscaldandosi e aziona i pistoni che, a loro volta, mettono in funzione il motore, in modo simile a come i motori a combustione interna utilizzano l’energia termica per produrre energia meccanica.
Per quanto riguarda le tempistiche di rifornimento risulterebbero paragonabili alla benzina. Tallone d’Achille? L’autonomia perché con un pieno di azoto liquido la strada percorribile risulta pari a 30 miglia. La squadra di ricercatori americana sta cercando di risolvere questa pecca del biocarburante. Di contro la creazione di colonnine di ricarica risulta piuttosto comoda da realizzare. Infatti, gli impianti di liquefazione dell’aria non richiedono la stessa quantità di energia degli impianti di produzione di idrogeno.