L’industria dell’Automotive cinese ha approfittato di un hype iniziale in cui i dazi non erano ancora realtà. Scopriamo cosa sta avvenendo ora alle EV in Europa.
Il car market sta cambiando alla velocità della luce. Da quando in Europa è stato scelto che dal 2035 si sarebbero dovute vendere solo EV, l’industria è piombata in una crisi clamorosa. C’è da fare i conti sul rincaro di tutti i prezzi delle vetture, non solo di quelle alla spina. L’auto non è più una priorità assoluta dei giovani e coloro che hanno qualche ruga sul viso preferiscono comprare auto termiche o al massimo ibride.
In una realtà, come la nostra, molto attaccata alle abitudini scegliere di lanciarsi su una EV è diventato un lusso. Occorre avere una casa che consenta l’attacco ad una colonnina elettrica. Inoltre, il prezzo d’acquisto è piuttosto elevato. Rivoluzionare il vecchio parco circolante nostrano sarà una missione impossibile se continueranno ad alzare i prezzi di tutte le vetture, utilitarie comprese. Con la spinta verso l’elettrico, in Cina hanno approfittato della dead line europea del 2035 per promuovere tanti nuovi marchi.
In Europa si è creato un effetto opposto in questo panorama di crisi, ovvero godersi più possibile le attuali auto termiche sino al 2035. La Cina è cresciuta nel giro di pochi anni in modo esponenziale, superando anche la Tesla con il colosso BYD. Il boom è stato così evidente che nel Vecchio Continente e negli USA si sono spaventati, impostando dei dazi. Nel momento in cui l’automobile è passata da status symbol a smartphone su quatto ruote, oramai, tutti i proprietari hanno scelto di snobbare persino il prodotto alla spina proveniente dal Paese del Dragone Rosso. Scopriamo cosa sta avvenendo.
La quota di mercato dei marchi cinesi in Europa ha subito un calo del 12% rispetto allo stesso mese del 2023. Pensate che a ottobre le auto elettriche cinesi avevano una quota dell’8,2%, che a novembre si è ridotta al 7,4%, il livello più basso da marzo. Le nuove tariffe di importazione si sommano all’aliquota del 10% già in vigore e si applicano a tutte le auto prodotte in Cina.
I dazi a carico di BYD sono del 17%, quelle sul gruppo Geely del 18,8%, per il Saic del 35,3%, per Tesla del 7,8%. La MG è il produttore che ha, maggiormente, accusato l’introduzione delle tariffe, per un calo del 58% nelle immatricolazioni rispetto a novembre 2023. I dati sono riportati da Jato Dynamics. A livello mondiale le esportazioni di EV sono calate del 19% rispetto a novembre 2023, per un calo del 23% soltanto nel Vecchio Continente. Numeri in ribasso, specialmente, in Francia e Germania.
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