I tecnici sono a lavoro per un motore che vanta un elemento rotativo. Vi spieghiamo come cambierà il car market 2.0.
Il Paese delle stelle e strisce ci fa sognare ancora, dando speranza al motore a combustione che rischia la sua estinzione entro 2035. Entrata in vigore nel 2023, la nuova legge Europea ha come obiettivo quella di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050, indi per cui a partire tra 10 anni, tutte le vetture in arrivo sul mercato europeo devono essere a emissioni zero. Sia ben chiaro, queste regole non riguardano le auto in circolazione acquistate prima del 2035. Queste vetture potranno finire il loro normale ciclo di vita.
E’ stata trovata un nuova rivoluzione per salvare il termico. Si spera che anche l’Europa apra gli occhi e riesca a tendere una mano ai motori a combustione. Dopo l’insuccesso dei veicoli elettrici rappresentato da una domanda d’acquisto inconsistente Ursula Von Der Leyen ha aperto uno spiraglio per gli e-fuel. Nell’Unione Europa la differenza tra i Paesi è abissale. La Danimarca potrebbe essere chiamata la regina dell’elettrico. In questo Paese le auto elettriche a batteria rappresentano già il 7,1 per cento di tutte le autovetture. Eppure 14 Paesi sui 27 Ue hanno registrato quote inferiori all’1%.
Il progetto rivoluzionario che dà speranza ai motori a benzina
Ancora una volta l’America ci fa sognare ad occhi aperti con la sua nuova invenzione che ha come protagonista un motore a benzina che forse riuscirà a salvare dalla morte i propulsori a combustione interna. La pensano così anche in Giappone con un’altra novità. Il suo nome è Omega 1 di Astron Aerospace. Creato con l’obiettivo di garantire delle prestazioni elevate, basse emissioni ed una notevole efficienza, che renda più contenuti i consumi di carburante. Vediamo quali sono le caratteristiche e come funziona.
Molto simile al motore Wankel della Mazda, il nuovo motore e riesce a risolvere il problema del sovrapporsi dei gas di scarico. Il ciclo 4 tempi viene diviso in due con l’aria fredda separata da quella calda. Due rotori a pale compongono una metà del motore, occupandosi dell’aspirazione e della compressione dell’aria. L’altra parte, invece, si occupa della combustione e dello scarico. Ci sono dunque 4 rotori disposti su due diversi alberi. La potenza è di 160 cavalli con 170 Nm di coppia, con un regime che va da 1.000 a 25.000 giri al minuto. Il motore a benzina potrebbe non fare la stessa fine di un dinosauro nella Preistoria.