L’industria dell’Automotive si sta disfacendo a causa di una politica europea che sta creando enormi problemi a tutti top brand del Vecchio Continente.
L’Unione Europa ha annunciato che dal 2035 saranno immesse sul mercato soltanto auto elettriche. Il mercato nostrano è crollato in una crisi senza precedenti. Il rincaro di tutti i prezzi delle auto, non solo delle nuove EV, ha immobilizzato il mercato. Cambiare un veicolo oramai è diventato un lusso. La crisi economica, acuita dalla pandemia da Covid-19 e dall’invasione russa in Ucraina, ha spinto molti automobilisti a non abbandonare la vecchia auto termica.
La Presidente della Commissione europea, Ursula Von Der Leyen, ha portato tutti i vertici dei costruttori auto ad un tavolo per discutere dell’andamento. Luca de Meo, Presidente dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA) e CEO del Gruppo Renault, ha chiesto un intervento immediato sulle norme relative alla CO2 prima della fine del 2024 per evitare danni alla competitività e all’occupazione.
L’industria europea è focalizzata sull’obiettivo di neutralità climatica dell’UE per il 2050 e nel passaggio alla mobilità a zero emissioni. Il tempo stringe perché i nuovi limiti di CO2 per le auto e i furgoni entreranno in vigore tra poche ore nel 2025. Una situazione paradossale che sta portando l’Europa intera a intraprendere una strada fatta di multe salatissime. Si parla di ben 95 euro per ogni grammo di CO2 eccedente il limite imposto per ogni gruppo, il tutto moltiplicato per il numero di auto vendute in un anno nei mercati dell’Unione europea. Per Stellantis c’è un grave allarme.
L’autogol dell’Europa sulle auto
In questo clima di guerra civile, a Bruxelles non ha nessuna intenzione di fare passi indietro. Luca de Meo ha annunciato l’assoluta necessità di una chiara dichiarazione politica da parte della Commissione europea entro la fine dell’anno. La transizione elettrica è solo un sogno, almeno nell’Europa meridionale dove i numeri di vendita di EV sono rimasti deboli.
“In un sistema ben funzionante, pagare le sanzioni dovrebbe essere l’eccezione, non la norma. Ed evitare le sanzioni dovrebbe basarsi su una sana economia, non infliggere danni – ha affermato De Meo, come riportato a Motor1 – I membri dell’ACEA hanno promesso 250 miliardi di euro nella transizione alla mobilità verde e, proprio come tutti gli altri, vogliamo che abbia successo. Sfortunatamente, la valutazione onesta deve essere che la transizione non sta andando come previsto e che attenersi alla rigidità legale porta a danni potenzialmente irreversibili. La flessibilità legale, invece, manterrà gli investimenti in flusso e la transizione in carreggiata“.