Finalmente ci è stato un incontro pacificatore e positivo tra le istituzioni e i vertici di Stellantis che ha determinato un nuovo approccio per l’industria italiana delle quattro ruote.
Dopo tantissime discussioni e polemiche tra John Elkann e Giorgia Meloni, i protagonisti si sono incontrati in un tavolo di lavoro del Mimit. Tra il colosso italo-francese, Anfia, sindacati e Regioni c’è stato un confronto vivace che ha portato a grandi passi in avanti in merito alle condizioni degli operai di Mirafiori in affanno per la fine degli ammortizzatori sociali, su Pomigliano e sulla Gigafactory di batterie per le EV di Termoli da parte della joint venture Acc, di cui Stellantis rientra.
La Premier Meloni ha chiesto un forte segnale da parte di Stellantis e, finalmente, in nodi sarebbero venuti al pettine. “Ora possiamo rimettere sulla giusta strada l’auto italiana e europea, possiamo farlo da oggi in Italia, dobbiamo farlo insieme in Europa. È il momento delle decisioni, è il momento della responsabilità“, ha affermato il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.
“Il sistema Italia può agire insieme per il rilancio del settore automotive nella difficile fase di rinnovamento tecnologico e transizione industriale“, ha assicurato il ministro che è rimasto soddisfatto della posizione dell’azienda, dopo due anni di intenso lavoro comune per il benessere della filiera italiana ed europea. Ci saranno garanzie, fondi e una produzione che rimarrà nei confini nostrani.
L’annuncio di Stellantis
Imparato, a.d. di Alfa Romeo, e attore protagonista del tavolo di discussione dopo l’exit di Tavares ha annunciato: “Il treno della storia non si ferma due volte. Il tempo è venuto per noi, Stellantis, di fare squadra con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa. Lo farò direttamente, concretamente. Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi ci metto la faccia“.
Il nuovo programma prevede 2 miliardi di investimenti nel 2025 e l’arrivo nel 2028 della piattaforma per le city car a Pomigliano d’Arco, che “tutti gli stabilimenti italiani rimarranno attivi: e già dal 2026 la capacità produttiva crescerà grazie ai nuovi modelli”. Vi sarà spazio per una piattaforma Small per le citycar alla nuova 500 a Mirafiori. “Siamo consapevoli che il settore auto è in una fase di profondi cambiamenti. Per questo il governo, in un contesto di bilancio difficile, ha compiuto uno sforzo significativo, mettendo a disposizione del comparto e della filiera oltre un miliardo di euro nel 2025 per supportare le imprese nella transizione in corso con gli strumenti di politica industriale. La transizione va governata senza traumi, per questo abbiamo chiesto a Stellantis di assumersi la piena responsabilità sociale e di lavorare con noi, con tutti gli attori, perché questo caratterizzi il modello italiano“, ha concluso Urso.