L’imprenditore che ha fatto la storia della Pirelli, Tronchetti Provera, si è esposto sulle auto elettriche. Ecco cosa ha rivelato.
Vi sono uomini che non hanno paura di parlare e dicono sempre quello che pensano. A Tronchetti Provera bisogna riconoscere la capacità di avere mantenuto fede alle sue idee, portando avanti il suo business ai massimi livelli. Dal 2035, in Europa, verranno dettate delle norme che freneranno la vendita delle auto termiche. Sta avvenendo una rivoluzione totale che sta stravolgendo il panorama dell’industria delle quattro ruote, mandando in crisi il car market.
L’unica strada percorribile nel percorso di transizione verso un futuro più green è creare delle alternative valide. Le EV, infatti, sono risultate troppo care. Le auto elettriche lanciate sul mercato non hanno convinto i puristi. I più importanti gruppi europei, come Stellantis e Volkswagen, sono piombati in una crisi inaspettata. Si tratta di una strategia poco intelligente perché non vi sono le condizioni infrastrutturali nel nostro Paese, oltre al prezzo proibitivo di base delle auto full electric.
Senza ecobonus i proclami green non hanno alcuno scopo. Gli italiani si stanno tenendo strette le auto termiche, rinunciando alla transizione. Lo scenario dei Transport & Environment (T&E), organizzazione ambientalista belga, ha creato ulteriori polemiche sulle auto elettriche (BEV). Queste ultime dovrebbero costituire tra il 20% e il 24% del mercato entro il 2025. Non si riuscirà a raggiungere un risultato di questo tipo.
La posizione di Tronchetti Provera
Secondo il vicepresidente esecutivo di Pirelli Marco Tronchetti Provera la temuta transizione va “portata su binari corretti” creando delle valide alternative. Nel corso di un intervento a Radio 24, Tronchetti Provera ha annunciato: “Siamo in una situazione di confusione totale, ad esempio nessuno ha calcolato qual è la fonte di energia attraverso la quale si alimenta tutta la rete per l’alimentazione delle vetture. Bisogna rifare da capo, senza avere nessuna preferenza per una tecnologia o l’altra. L’Europa deve fermarsi e mettere sul tavolo i numeri”.
Provera ha sottolineato come “l’Europa abbia tecnologie che possono essere sviluppate in tema automotive, sia relativamente alla stabilità del veicolo sia per quanto riguardo i software. Ma deve diventare competitiva e per riuscirci deve fermarsi e mettere sul tavolo i numeri e le proprie capacità per definire di quale tipo di sostegno ha bisogno, anche a protezione dei milioni di lavoratori coinvolti nella filiera dell’automobile”.