Il brand Dacia deve affrontare un problema non da poco per uno dei suoi modelli più celebri. Scopriamo cosa è accaduto di preciso.
Il marchio Dacia è in grandissima forma sul territorio europeo, dove ottiene da tempo risultati di mercato che pochi possono pensare di eguagliare. La quota di mercato continua a salire e la Sandero è pronta a chiudere il 2024 come auto più venduta d’Europa. Il segreto del brand rumeno sta tutto nell’ottimo rapporto tra qualità e prezzo, che consente di acquistare una buona scelta di veicoli ad un costo finalmente contenuto, al contrario di altri marchi che hanno ormai alzato i listini alle stelle.
La gamma della Dacia sta diventando via via sempre più completa, con l’aggiunta del SUV di Segmento C Bigster che non potrà far altro che migliorare ulteriormente la situazione. A volte però, anche i brand che sono più in forma possono incappare in qualche modello meno fortunato, ed è ciò che è accaduto alla Renault Sandero, basato sulla vettura più venduta in Europa, ma con il logo della casa della Losanga, proprietario del marchio rumeno. Su questa vettura è emerso un grave problema legato al fattore sicurezza.
Dacia, cosa è accaduto alla Renault Sandero
La Renault è ormai da decenni proprietaria del brand Dacia, e su mercati emergenti, vengono commercializzati alcuni modelli della seconda sotto il marchio della casa madre. Questo è il caso della Renault Sandero, che ha fatto segnare dei risultati disastrosi nei crash test Latin NCAP, totalizzando zero stelle. Un responso di questo tipo non fa altro che far emergere delle gravi carenze strutturali molto preoccupanti, con l’abitacolo che sarebbe risultato instabile all’impatto frontale e le intrusioni sarebbero state significative in caso di impatto laterali.
Molto negativo il risultato che riguarda anche il discorso dell’assistenza alla guida, per cui, il test effettuato in America Latina ha evidenziato gravi problematiche strutturali, sulle quali occorrerà lavorare. La Dacia Sandero europea ha ottenuto invece 2 stelle dalle nostre parti, non certo esageratamente positiva, ma comunque migliore rispetto al mercato d’oltreoceano. Vedremo se ci saranno dei miglioramenti nel corso dei prossimi anni.