Il gruppo Stellantis ha ridotto di parecchio gli investimenti nel nostro paese, ma dopo l’addio di Carlos Tavares le cose cambiano.
L’ex presidente della Ferrari e della FIAT, vale a dire Luca Cordero di Montezemolo, ha nuovamente attaccato il Gruppo Stellantis nel corso delle ultime ore, sottolineando come, in Italia, vengano ormai prodotte meno di 400.000 auto l’anno, quando prima del 2021 si era ad oltre 1 milione. Tuttavia, la holding multinazionale olandese sembra ora intenzionata ad investire nuovamente sull’Italia, a seguito dell’addio del CEO Carlos Tavares.
Tra John Elkann ed il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, c’è stato un lungo confronto telefonico la scorsa settimana, e sono stati buttati giù i punti chiave per riportare l’Italia al centro dei progetti di Stellantis. La speranza è che le parole degli ultimi giorni non rimangano al vento, e che si dia un seguito a quanto promesso, in modo da garantire un futuro più stabile ai lavoratori. Nel frattempo, uno dei più alti manager del gruppo ha rincarato la dose, lasciando degli ottimi motivi per ben sperare al nostro paese.
Stellantis, ecco il commento di Jean-Philippe Imparato
Il 17 di dicembre del 2024, Adolfo Urso incontrerà Jean-Philippe Imparato, ex CEO dell’Alfa Romeo ed attuale responsabile del gruppo Stellantis per l’Europa, per il tavolo di confronto sulla crisi del settore automobilistico e la holding multinazionale olandese nello specifico. Intervistato al “XXI Secolo“, noto programma RAI, lo stesso Imparato continua a far ben sperare gli stabilimenti italiani, parlando di quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro.
Ecco le sue parole: “Non voglio fare promesse che non possano essere mantenute. Se dico qualcosa al tavolo del 17 sarà pronto e basato su eventi concreti. Mirafiori è un sito di produzione vivo e sarà sviluppato, significa 500 ed entro alcuni mesi arriverà l’ibrido. A novembre 2025 dovrebbe iniziare la produzione della nuova 500 ibrida, ed è un segnale di tutto ciò che facciamo in questa città. Per essere competitivi dobbiamo essere tutti uniti, in Italia ci sono ditte fantastiche e se ce la giochiamo bene tra la forza di Stellantis e la componentistica possiamo invenrtarci un’alleanza per far diventare la transizione elettrica un’opportunità e non un incubo. L’Italia è centrale per noi, possiamo farlo e lo diremo al ministro“.