Dal Giappone è in arrivo un nuovo motore che punta a cambiare, in tutto e per tutto, il mondo dei motori. Ecco come funziona.
Si fa un gran parlare di quello che sarà il motore del futuro, quello che dovrà spingere le nostre auto in maniera più ecologica, ma preservando aspetti quali le prestazioni e l’efficienza, senza perdere di vista un’economicità di cui oggi si sente parlare sempre meno nel mercato delle quattro ruote. Si è ormai capito che le auto elettriche sono un mezzo flop, inavvicinabili per il cliente medio a causa dei prezzi troppo alti, ma che hanno anche svariati altri problemi.
L’autonomia ridotta ed i lunghi tempi di ricarica non attirano il pubblico, che preferisce ancora puntare sui cari e vecchi motori termici. Dunque, per rispettare i piani degli enti governativi, che puntano tutto su un settore automotive più ecologico, occorrerà trovare qualche soluzione alternativa. Dal Giappone è in arrivo un nuovo motore che ha un enorme potenziale, ma che avrà bisogno di tempo per essere perfezionato e sviluppato. Nel frattempo, è stata creata una collaborazione tra vari colossi del mondo delle due e delle quattro ruote, con obiettivi ben chiari in vista del futuro.
Motore, scopriamo la grande novità giapponese
Il Giappone è sempre stato un paese all’avanguardia sotto tutti i punti di vista, patria di colossi del mondo automobilistico e motociclistico. Nasce dalla loro unione il progetto HySE, che vuole sviluppare un efficiente motore ad idrogeno, tramite il lavoro congiunto di Kawasaki, Suzuki, Yamaha, Honda, Toyota, Subaru e Mazda. La Kawasaki, pochi mesi fa, ha già tolto i veli ad una moto ad idrogeno, ed il piano è quello di crearne quanti più possibili modelli ad idrogeno per la piccola mobilità.
La Toyota ha già prodotto un modello ad idrogeno, la Mirai, ma per il momento, il suo prezzo è molto elevato e c’è anche un problema di infrastrutture, che rendono molto difficile lo stoccaggio dell’idrogeno. Dal 2028 anche la BMW presenterà una gamma di veicoli ad idrogeno a seguito di una partnership stipulata con la Toyota, e l’obiettivo è quello di essere competitivi in questo settore. Man mano, potrebbe crearsi un’alternativa all’elettrico, anche se il percorso sarà lungo.