L’exit dell’amministratore delegato portoghese, Carlos Tavares, ha riportato in una posizione apicale un italiano. Scopriamo cosa sta accadendo nelle stanze dei bottoni del Gruppo Stellantis.
Il Gruppo Stellantis è un punto fermo dell’industria dell’Automotive. I numeri in calo del 2024 hanno spinto lo scorso primo dicembre Carlos Tavares a lasciare la nave prima che colasse a picco. Gli investimenti compiuti sull’elettrico non hanno dato gli esiti sperati. Il major, nato nel 2021 dalla fusione dei gruppi FCA e PSA, ha ben 16 brand di primo livello, tra cui molti italiani quali FIAT, Abarth, Alfa Romeo, Maserati e Lancia, sui quali ci sono state diverse liti con il Governo italiano.
La produzione di Stellantis si è spostata sempre più fuori dai confini. La FIAT e in seguito la FIAT Chrysler Automobiles ha sempre avuto un forte sostegno dello Stato. La politica è intervenuto spesso in soccorso della famiglia Agnelli, e stavolta occorrerebbe uno sforzo da Torino per venire incontro alle esigenze italiane. Partiamo dal presupposto che il Gruppo Stellantis ha la sua sede principale ad Amsterdam. La holding multinazionale ha scelto l’Olanda per motivi fiscali.
Nel panorama caotico dell’industria dell’Automotive 2.0 i vertici dei marchi storici stanno cercando di fronteggiare l’avanzata cinese, indiana e americana. Il Vecchio Continente è in una morsa perché la crisi si è fatta profonda e oramai l’auto non ha più quel valore centrale nella vita degli europei. Un tempo, dopo la casa, l’acquisto di una macchina rappresentava l’obiettivo principale. Le vetture moderne non sono più uno status symbol e bene presto un ragazzo giovane non farà alcuna differenza tra una Nuova Grande Panda o una utilitaria cinese che costerà la metà.
Tavares ha puntato troppo sulle EV e il mercato ha emesso il suo verdetto. Le dimissioni hanno mandato in tilt il Gruppo. Come in ogni grande realtà aziendale, anche la holding multinazionale è composta da un consiglio di amministrazione, del quale fanno parte un gran numero di figure. Robert Peugeot occupa il ruolo di vice-presidente ed Henri de Castries è l’amministratore senior dipendent.
Fiona Clare Cicconi è l’amministratore non esecutivo; Nicolas Dufourq è l’altro amministratore non esecutivo; Ann Frances Godbehere è anche lei amministratore non esecutivo, come Wan Ling Martello e Claudia Parzani. La lista degli amministratori non esecutivi è completata da Benoit Ribadeu-Dumas e Jacques de Saint-Exupéry. A capo di tutto c’è il Presidente John Elkann, erede designato di Gianni Agnelli. Il suo ruolo dopo l’exit di Tavares si è fatto ancor più decisivo.
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