Sembra che qualcosa si sia rotto, definitivamente, nei rapporti tra Confindustria e la famiglia Agnelli. Il Gruppo Stellantis non naviga in buone acque.
Dopo l’addio di Carlos Tavares in Casa Stellantis regna il caos. Il colosso italo-francese, infatti, avrebbe voluto fare la differenza nell’industria dell’Automotive 2.0 ma la situazione è in realtà peggiorata. Alcune scene prese dai vertici del player nato dalla fusione tra FCA e PSA non sono state digerite dalla premier Giorgia Meloni.
E’ un momento molto complesso per gli italiani. Non vi sono grandi certezze circa il futuro e la deindustrializzazione che ha portato numerose aziende a scappare fuori da confini nazionali ha determinato una esposizione al fallimento di tantissime aziende. Una delle filiere più colpite è quella dell’Automotive che, a causa delle decisioni prese in sede Europea, è costretta a rivalutare, completamente, i propri piani. L’Italia è rimasta molto attardata anche nel confronto diretto con i cugini francesi.
L’italiano medio ha una vettura molto datata e nessuna intenzione di lanciarsi nell’acquisto di un’auto elettrica. I principali marchi, rientranti nell’universo Stellantis, hanno promosso vetture alla spine lontane dalle reali esigenze degli italiani, creando un forte gap rispetto alle economie straniere. Il colosso italo-francese ha dimostrato di voler espandere la propria rete produttiva in altri Paesi allo scopo di rimanere in bagarre con i major cinesi e i produttori stranieri.
Stellantis deve dimostrare “di voler bene al Paese”. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha dichiarato: “La cosa che mi chiedo è come mai, quando parliamo di queste questioni, visti i problemi che avremo nel 2025 su alcune filiere legate al Green Deal, non ho mai vicino i sindacati a combattere le battaglie che servono per mantenere i posti di lavoro. Mi farebbe piacere averli a fianco a me, purtroppo non li vedo”.
Le parole riportate su il Sole 24 Ore hanno fatto tramare gli Agnelli. Orsini ha ricordato che “bisogna cambiare passo perché non c’è più tempo. L’Italia ha fatto ciò che doveva fare nel passato, gli impegni verso Stellantis li ha mantenuti. A questo punto serve che Stellantis mantenga gli impegni verso il Paese”. Secondo Orsini il Belpaese “ha dato tantissimo a Stellantis, e prima ancora a Fiat e FCA, io credo che, nell’indotto complessivo, Stellantis debba restituire quello che gli è stato dato”. Dichiarazioni dure ma vere e che non avranno fatto molto piacere a John Elkann, erede dell’impero di Gianni Agnelli.
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