Con le scelte fatte in sede europea l’industria italiana si è piegata alla forza della Cina. Si tratta di una vera e propria invasione che per alcuni determina anche grandi vantaggi.
Nel momento in cui è intervenuta la politica a regolare una filiera che trasudava passione il risultato è stato quello di una omologazione totale. Auto tutte uguali e trasformate in smartphone ambulanti dove la tecnologia (asiatica) gioca un ruolo di primo piano nelle scelte dei consumatori 2.0. Sono cambiate anche le generazioni e all’odore di benzina e alla sinfonia di un motore termico si preferisce il sound di un tablet nella vettura e una comunicazione con Alexa.
In questo scenario voluto, fortemente, da Bruxelles l’unico a ridere è Elon Musk negli Stati Uniti con la sua Tesla e i major cinesi che sono, letteralmente, esplosi con auto elettriche low cost. Non parliamo di capolavori di stile o con innovazioni ingegneristiche straordinarie, ma copia e incolla di auto europee e americane con un pacco batteria a ioni di litio. Le terre rare e lo sfruttamento dei lavoratori ha condotto la Cina ai primi posti nell’industria 2.0.
Il gigante asiatico può fare affidamento oggi su straordinari player che hanno fatto enormi passi in avanti. L’Unione Europea avrà anche steso un tappetto rosso all’Asia ma i cinesi sono stati bravi ad accorciare il gap, cercando di prendendo il meglio della produzione del Vecchio Continente. Per questo motivo BYD ha scalzato la Tesla nella classifica delle EV.
La potenza del Dragone Rosso
In Italia vi sono anche realtà che sfruttano il ponte con la Cina. Alcune Case nostrane (Cirelli, DR, EMC), “copiate” anche da altre realtà europee, piccole e grandi, hanno strappato grandi vantaggi al tessuto economico cinese. Quindi è giusto palare della Cina come una minaccia? Di sicuro i dazi sono stati messi per limitare l’invasione di auto e moto cinesi in Europa.
C’è paura che lo sviluppo della Cina possa condurre a una magra sopravvivenza dell’industria dell’auto europea. Il vantaggio non ruoterebbe solo sull’elettrico, ma almeno vi sono imprenditori nostrani che stanno cavalcando l’avanzata del Dragone. E’ meglio farsi amico un gigante che non si può sconfiggere. La Cina con le sue proposte dominerà il mondo ed è meglio farsene una ragione perché tra 20 anni l’italiano medio sceglierà la vettura alla spina più economica e fidatevi che non sarà prodotta alle nostre latitudini.