Ancora problemi per i dipendenti dell’universo Stellantis. Scopriamo cosa sta avvenendo con i dipendenti di un noto stabilimento.
La segretaria del Pd Elly Schlein si è recata presso l’impianto Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli) dove è in corso da giorni un presidio dei lavoratori di Trasnova per reagire ad una realtà angosciosa. È arrivata, infatti, la lettera di licenziamento collettivo per 97 lavoratori dell’azienda di logistica Trasnova che lavora per il colosso italo-francese e alla quale non è stata rinnovata la commessa.
L’azienda ha risposto che non vi è una “soluzione alternativa” come la cassa o solidarietà perché si tratta di “esuberi strutturali”, visto che Trasnova opera in regime di “monocommittenza” con il Gruppo Stellantis e non vanta altri cantieri per la manodopera. La situazione è diventata irrecuperabile e si è proceduto a un licenziamento collettivo di tutti i 97 dipendenti, occupati nell’appalto distribuiti così: 1 unità a Melfi, 28 a Piedimente San Germano, 54 a Pomigliano e 14 a Mirafiori. Per questi ultimi il licenziamento è differito al 31 marzo 2025, data di scadenza del contratto con Stellantis.
Stellantis, lavoratori in strada
“Dobbiamo realizzare un piano Stellantis. Ho convocato un tavolo per il 17 dicembre in cui l’azienda ci presenti un piano assertivo, chiaro e sostenibile per rilanciare la produzione, gli investimenti nel nostro Paese e garantire tutti gli stabilimenti ed evitare ogni forma di licenziamento“, ha spiegato il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso al TG1. Per la crisi di Trasnova “ho convocato il prossimo 10 dicembre l’azienda che operato i licenziamenti, i sindacati e Stellantis per trovare una soluzione al caso“, ha aggiunto Urso.
“Chiediamo l’intervento del ministro per bloccare 250 licenziamenti che potrebbero arrivare presto a 500, un intervento del governo perché si possa ricostituire il Fondo dell’automotive che è stato cancellato dalla Manovra e un intervento per dare soldi ad aziende che siano condizionati. Dobbiamo dare soldi alle aziende che producono in questo paese e che non fanno cassa integrazione e non delocalizzano e poi serve un intervento perché da qui a qualche mese 25mila dipendenti rischiamo di perdere la cassa integrazione. I lavoratori non vogliono ammortizzatori sociali, vogliono il lavoro“, ha spiegato al TG1 il leader della Uil, Pierpaolo Bombardieri.
La segretaria del Pd Elly Schlein ha voluto presenziare alla protesta indetta fuori lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco (Napoli) dove è in corso da giorni un presidio dei lavoratori di Trasnova. Altri licenziamenti potrebbero essere annunciati nelle prossime settimane e nessuno può sentirsi più al sicuro. I numeri in calo del colosso italo-francese hanno condotto persino l’a.d. Carlos Tavares a dimettersi. Il portoghese se ne uscirà ricco e avendo messo in banca i soldi per le prossime 10 generazioni, mentre molti dei dipendenti licenziati non hanno nemmeno cosa comprare i figli a Natale.