Il Presidente di Exor e della Ferrari, John Elkann, vuole promuovere la produzione di moto sostenibili con una produzione che affiancherà il mercato dell’auto 2.0.
Se l’industria dell’Automotive è piombata in una profonda crisi, lo stesso non si può dire del settore delle due ruote che sta continuando a crescere. Dopo la pandemia da Covid-19 si è registrato un clamoroso exploit con fatturati in crescita per i principali player del mercato. Rispetto al car market 2.0 il mondo dei motocicli è meno complesso e anche inflazionato.
I top brand hanno tenuto aperta una porta all’elettrico, ma non si sono dilaniati con investimenti full electric dell’intera gamma. Di conseguenza è un mercato che potrebbe attirare anche la famiglia Agnelli, già strettamente immersa negli affari della Piaggio. Con Stellantis i marchi italiani di auto si stanno proiettando al futuro, tuttavia non sembra esserci l’esigenza di un passaggio repentino alla tecnologia alla spina. Molti italiani, piuttosto che cambiar macchina, hanno deciso di convertirsi all’acquisto di motocicli.
La discendenza diretta dell’Avvocato rimarrà sempre legata al mondo delle automobili ma si sta aprendo nuovi scenari. Gli investimenti nel settore dei motori di Exor e di John Elkann, amministratore delegato ed erede designato da Gianni Agnelli per la guida dell’impero di famiglia, non sono più circoscritti al settore delle quattro ruote. Il trend sta spingendo la famiglia piemontese ad addentrarsi anche nel magico mondo delle due ruote.
Non devono sorprendere i finanziamenti nel settore delle due ruote, dato che Exor ha scelto di investire in uno sviluppo mirato nel green. Dietro c’è una ricchezza in oro sconfinata. Le operazioni passate della famiglia Agnelli dimostrano che anche Exor continua a credere fortemente nel futuro di progetti eco. Le decisioni in sede europea, inevitabilmente, hanno spinto i principali major a investire nell’elettrico. Scelta che per ora non ha pagato nel car market, ma potrebbe avere una rapida escalation negli anni avvenire.
Elkann ha scelto di fare un maxi investimento da quasi 10 milioni di euro. Exor, da un paio di anni, ha sostenuto la crescita di Ultraviolette Automotive, start up indiana che ha convinto la holding con il progetto di un ciclomotore sostenibile, il modello F77, prodotto prima in patria e poi anche nel resto del mondo. Chiaro segnale dell’attenzione di Exor al business globale e in particolare all’esplosione di nuovi mercati come quello indiano su cui il colosso vuole giocarsi le sue carte.
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