Stellantis e i problemi con il Governo italiano, siamo davanti ad una svolta? Cosa sta succedendo

Dopo l’addio del CEO Carlos Tavares, i rapporti tra Stellantis ed il governo potrebbero tornare più quieti. Ecco le condizioni sul tavolo.

La situazione dell’industria automobilistica europea ed italiana è molto delicata, a seguito di un crollo delle vendite, iniziato ormai da diversi anni, che ha scatenato una sanguinosa crisi. Stellantis ha dato vita ad una vera e propria guerra con il governo italiano, a seguito delle continue richieste di incentivo del CEO Carlos Tavares, che, nel frattempo, portava la produzione lontana dal nostro paese.

Stellantis prove di pace
Stellantis il presidente John Elkann (ANSA) – Derapate.it

Da domenica scorsa, tuttavia, il top manager portoghese non ricopre più questa carica, avendo presentato le proprie dimissioni, accettate dal Consiglio di Amministrazione e dal presidente John Elkann. Dunque, con Tavares fuori dai giochi i rapporti tra il governo e Stellantis potrebbero tornare più stabili, ma ci sono alcune condizioni sul tavolo che la holding multinazionale olandese dovrà rispettare. Andiamole a scoprire nei dettagli.

Stellantis, cosa può succedere d’ora in avanti con il governo

Il ministro Adolfo Urso John Elkann hanno avuto un confronto telefonico durante la settimana, a seguito dell’addio di Carlos Tavares. Per il 17 di dicembre è stato convocato un tavolo al Mimit, al quale prenderà parte anche il capo europeo del gruppo, ovvero Jean-Philippe Imparato, l’ex CEO dell’Alfa Romeo. L’obiettivo è quello di concludere positivamente il confronto, che è ormai in atto da diversi mesi. Il governo crede che da parte del gruppo ci sia l’intenzione di fare un passo indietro dopo l’addio di Tavares, e che le cose possano finalmente mettersi bene.

Adolfo Urso nuovo confronto
Adolfo Urso in conferenza stampa (ANSA) – Derapate.it

Il governo vuole rimettere l’Italia al centro dei progetti di Stellantis, che da troppo tempo ha diminuito gli investimenti nella nostra penisola, e l’esecutivo presente delle garanzie in tre punti. Si richiede che il nuovo stabilimento dedicato alla produzione di citycar di nuova generazione sia realizzato in Italia, e tra le idee c’è anche il rilancio di Pomigliano d’Arco, in Campania.

Inoltre, c’è la richiesta di non tagliare l’occupazione in Italia, anche per sbloccare i contratti di sviluppo che sono stati bloccati al ministero. Infine, serve rilanciare il progetto della Gigafactory, vale a dire quel tipo di fabbrica in cui vengono prodotte le batterie per le auto elettriche, prevista a Termoli, in Molise. Da questi tre punti passerà l’eventuale disgelo tra la holding multinazionale olandese ed il governo, e ci sono buone speranze sul fatto che le cose si risolvano per il meglio.

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