Il gruppo Stellantis ha avuto rapporti conflittuali con l’Italia in questi mesi, ma dopo l’addio di Carlo Tavares le cose possono cambiare.
Quanto sta vivendo il settore automotive nel corso degli ultimi anni corrisponde ad uno dei periodi più bui della storia, ad un vero e proprio incubo che sta portando sul baratro una grande quantità di costruttori, specie in Europa. Ben nota è la situazione che vive la Volkswagen, ma nel nostro paese, il tema centrale è quello che vede protagonista il gruppo Stellantis, l’unico produttore di auto in Italia, pronto a mandare a casa migliaia di lavoratori.
Proteste di ogni tipo si sono scatenate nei siti di produzione del nostro paese, specialmente a Pomigliano d’Arco, ed un flebile bagliore di speranza si è ora aperto grazie alle dimissioni, da tanti auspicate per mesi, del CEO Carlos Tavares, un personaggio sul quale si potrebbero scrivere fiumi di parole viste le politiche adottate negli ultimi anni. Con il suo addio, potrebbero riprendere i dialoghi tra Stellantis ed il nostro governo, nella speranza che si trovi una soluzione concreta ai problemi palesatisi in questi mesi. Ed il ministro sembra essere fiducioso in tal senso.
Stellantis, il punto di vista del ministro Adolfo Urso
Le tensioni a cui abbiamo assistito negli ultimi anni tra Carlos Tavares ed il ministro Adolfo Urso sono note a tutti, ma è proprio quest’ultimo ad aprire a possibili nuovi dialoghi con Stellantis dopo l’uscita di scena del top manager portoghese. Al termine di una telefonata con il presidente John Elkann, il ministro ha affermato: “L’azienda, in vista del tavolo in programma per il 17 di dicembre prossimo, è chiamata a presentare, su nostra richiesta, un piano industriale di sviluppo che riporti alla centralità gli stabilimenti italiani e che assicuri l’occupazione. Occorrono anche dei nuovi investimenti per affrontare le sfide che ci attendono“.
Urso ha poi aggiunto: “Dal canto nostro, c’è tutta l’intenzione per aumentare la dotazione del fondo automotive, con le risorse aggiuntive destinate ai contratti di sviluppo delle filiere strategiche per il 2025 e riteniamo di poter garantire una somma equa o anche superiore a quella prevista in origine. Dal 2027 al 2036 è istituito un fondo che può contare su 24 miliardi di euro in 10 anni per finanziare gli interventi sul fronte degli investimenti“. Dunque, il governo è intenzionato a riaprire la porta a Stellantis, nella speranza che l’Italia torni al centro della produzione di auto.