Emissioni, l’Unione Europea ci ripensa? Si riapre una speranza per gli attuali motori: cosa può succedere

Fanno discutere molto le nuove regole pensate dall’Unione Europea per limitare le emissioni a partire dal 2025. Ecco gli ultimi aggiornamenti.

Si discute e tanto in Europa di quello che sarà il futuro del mercato dell’auto, che sta vivendo uno dei periodo più neri della sua storia, se non il peggiore in assoluto. Il colpo di grazie, come fatto sapere in particolar modo dall’Italia, potrebbe essere dato dai nuovi limiti sulle emissioni previsti dalla UE a partire dal primo di gennaio del 2025, con pesanti multe previste per chi non dovesse rispettarli.

Emissioni cambia tutto
Emissioni possibili modifiche – Derapate.it

Tuttavia, la situazione di crisi che si è venuta a creare, con Volkswagen Stellantis sull’orlo del baratro ed anche altri brand in chiara difficoltà, qualcosa potrebbe cambiare. Nello specifico, Ursula von der Leyen vuole occuparsi in prima persona della crisi dell’auto, ed ha già convocato un tavolo con tutti coloro che sono impegnati nel settore. Si parlerà di diversi argomenti, come nuovi investimenti e produzione di batterie, ma soprattutto, due temi che sono assolutamente urgenti e che non possono essere prorogati.

Emissioni, previste modifiche da parte dell’Unione Europea

Da affrontare, come detto, ci sono due questioni di una certa rilevanza, dalle quali passa in destino del mercato. In primis, occorrerà discutere di quelle che sono le multe che i vari brand rischiano se non rispetteranno i nuovi e molto severi target sulle emissioni, ed è per questo che si sta pensando ad una soluzione, che corrisponde alla seconda questione di cui si dovrà discutere.

Emissioni auto cosa può accadere
Emissioni auto ecco la situazione – Derapate.it

In base a quanto emerso, potrebbero essere riviste le regole imposte per il 2025, ma anche e soprattutto, si pensa di prorogare il blocco alla vendita di auto termiche attualmente fissato per il 2035. Inutile girarci intorno, l’elettrificazione forzata sta distruggendo il settore delle quattro ruote, portando a migliaia di posti di lavoro perduti e ad una crisi che mai si era vista in passato. Dopo aver fatto orecchie da mercante per tanti, troppi mesi, i leader europei sembrano essere intenzionati a rivedere quanto deciso, anche se per molti è già troppo tardi ad oggi.

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