Le auto elettriche proseguono il loro momento di grave crisi, ed ora arriva una dichiarazione che spaventa e non poco. Ecco i dettagli.
I guai causati dal mercato delle auto elettriche nel corso di questi anni sono incalcolabili, frutto delle assurde direttive arrivate dall’Unione Europea. Come avrete notato, tutti i grandi gruppi sono in caduta libera, in particolar modo Volkswagen e Stellantis in campo europeo, con il CEO della holding multinazionale olandese, vale a dire Carlos Tavares, che ha appena deciso di dimettersi dopo un 2024 da mani nei capelli per la sua azienda. Il sostituto sarà ormai annunciato ad anni nuovo.
Le auto elettriche hanno portato scompiglio, facendo lievitare i costi di produzione e gli investimenti dei vari brand, che però non hanno tratto alcun beneficio dalle vendite. Le BEV costano troppo ed hanno autonomie ridotte, oltre a tempi di ricarica estremamente lunghi. Tutto ciò ha portato al crollo del mercato dell’auto, con conseguenze devastanti sulle industrie dei vari paesi. Un nuovo allarme in tal senso ora è in arrivo dalla Spagna, e non c’è da star tranquilli di fronte ad una situazione che è definitivamente sfuggita di mano a chi di dovere.
Le auto elettriche continuano a causare gravi perdite ai costruttori, ed ora è arrivato un pesante avvertimento da parte di Juan Lopez Frade, ovvero il presidente della divisione spagnola della Suzuki, che già qualche mese fa aveva espresso il proprio disappunto nei confronti delle BEV. Le sue dichiarazioni, riportate dal sito web “Motorelpais.com“, sono un chiaro avvertimento: “L’auto elettrica ha molti problemi in Spagna, tutti stanno affrontando la sfida di introdurle in questo paese, ma con risultati molto preoccupanti“.
Va detto che la Suzuki, come detto dallo stesso Frade in primavera, è uno dei marchi che è arrivato con tempistiche più tardive sulle auto elettriche, con una nuova gamma di BEV che sarà introdotta solo nel 2025. Il manager ha poi aggiunto: “La chiave sarà rimettere il consumatore al centro di questa transizione energetica e che tutti coloro che sono coinvolti, dai governi ai marchi, passando per produttori, distributori e concessionari, lavorino assieme per aiutare a diffondere la fiducia tra i clienti, offrendo delle soluzioni valide per la vita reale“. In sostanza, occorre operare una sorta di opera di convincimento della clientela, che, al momento, non è affatto intenzionata ad investire nelle nuove tecnologie.
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