La Lancia ha deciso di voler tornare ai fasti del passato con un approccio rivoluzionario. Scopriamo tutto quello che trapela sulla nuova Delta.
L’allargamento della gamma del brand torinese passa dal rilancio di un grande classico del passato. Dimenticate le ultime gen della Delta perché quella che stanno preparando i tecnici della Lancia ricorderà, sul piano estetico, l’Auto dell’Anno 1980. La prima serie della Delta rappresentò una rivoluzione epocale per una Casa costruttrice che aveva bisogno di un cambio di stile dopo i fasti degli anni ’60 e ’70.
Con il suo look squadrato la Delta era un’auto che rompeva con i paradigmi retrò. Solida come una roccia, nel corso degli anni ’80 divenne un simbolo del Made in Italy, principalmente grazie alle vittorie nel campionato mondiale rally. I fasti del segmento B e quei motori termici che facevano venire la pelle d’oca ai fan non torneranno più. La nuova Delta si farà sull’impronta elettrica che ha già coinvolto la nuova proposta Ypsilon.
Il ritorno sullo sterrato della piccola utilitaria è un altro chiaro segnale che la Lancia ha programmi importanti per la sua gamma 2.0. La scelta dei motori dipenderà da come si evolverà il car market. Se l’elettrico non riuscirà a ritagliarsi il giusto spazio, a quel punto i vertici potrebbero propendere per motorizzazioni tradizionali sotto il cofano della prossima Delta. Inoltre, dovrebbe essere interamente realizzata, secondo le ultime indiscrezioni, presso lo stabilimento Stellantis di Pomigliano d’Arco.
Il brand torinese ha bisogno di ritrovare una stabilità e poco tempo fa l’a.d di Stellantis, Carlos Tavares, aveva aperto alla possibilità che fosse Melfi ad occuparsi della produzione della nuova Delta. Le auto costruite su piattaforma STLA Medium, tra cui la nuova Lancia Gamma in arrivo del 2026, verranno costruite a Melfi. Secondo le ultime voci Pomigliano è in pole per produrre le Delta dal 2028. L’obiettivo sarebbe quello di produrre 10.000 unità all’anno.
Nel 2028 il colosso italo francese dovrebbe lanciare l’erede dell’Alfa Romeo Giulietta, costruita sempre su piattaforma STLA Medium. Saranno importanti le manovre finanziare del Biscione. Tutto dipenderà dalle vendite del SUV Junior e dalle nuove generazioni di Stelvio e Giulia. Il piccolo SUV di Casa Alfa ha già avuto più di 10.000 ordini in Europa, di cui il 25% rappresenta la versione elettrica. La Lancia potrebbe avere nel giro di 5 anni più di 3 modelli nella gamma, sempre nel segno della sportività come vedrete nel render in alto del canale YouTube damor 85.
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