Stanno per arrivare pesanti novità sul fronte delle quattro ruote, ma l’Italia non è d’accordo. Le nuove decisioni sulle auto del futuro.
Il settore automotive non vive il momento migliore della propria storia ed è al centro delle discussioni che riguardano le emissioni e l’inquinamento. A far discutere sono le posizioni dell’Europa nei confronti delle auto con motore termico, che saranno bandite dal 2035, almeno sul fronte della produzione e della vendita. Tuttavia, i deludenti dati che riguardano le vendite delle BEV stanno portando anche i vertici a rivedere i loro piani, magari aprendo anche agli e-fuel, ma sempre alla ricerca della sostenibilità.
Come potrete immaginare, da qui al 2035 potranno cambiare parecchie cose, e già dal prossimo anno, sono previste tantissime novità in termini di limiti di emissioni. I paesi dovranno infatti adeguarsi a dei limiti molto più stringenti per quanto riguarda la CO2 che viene prodotta dalle varie auto, ma sono parecchi gli stati che non sono affatto d’accordo con le nuove misure. Andiamo a scoprire i dettagli relativi a quello che accadrà il prossimo anno.
Sono poche le settimane che ci separano dall’entrata in vigore delle più severe norme relative alle emissioni di CO2, ma sono parecchi i paesi che fanno parte dell’Unione Europea che si stanno seriamente opponendo. L’Italia è uno dei sette stati che sta spingendo per un rinvio delle nuove regole, che saranno valide dal primo di gennaio prossimo. Il Governo guidato da Giorgia Meloni ha assunto una posizione molto chiara, condividendo quella di Polonia, Bulgaria, Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania. Questi vari stati hanno fatto sapere che le nuove regole rischiano di limitare fortemente le innovazioni e gli sviluppi previsti dall’industria automotive.
Secondo quanto emerge, l’Italia e gli altri stati che si sono opposti vogliono spostare queste norme in futuro, impegnandosi a rispettare gli obiettivi della UE entro il 2026 ed il 2027. Tuttavia, l’Italia potrebbe non avere un grande appoggio dalle aziende che producono nei nostri confini, dal momento che Stellantis si è detta pronta a rispettare le nuove norme già dal 2025, e considerando che è l’unico gruppo che ha stabilimenti dalle nostre parti, la situazione non è affatto chiara.
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