Continuano le tensioni tra il gruppo Stellantis ed i vari enti governativi. Dopo l’Italia, il CEO Carlos Tavares ha criticato l’Europa.
Da diverso tempo a questa parte, il gruppo Stellantis non continua grandi rapporti con l’Europa ed i suoi vari paesi, in quella che è una situazione di forte e costante tensione. La holding multinazionale olandese sta vivendo un 2024 da mani nei capelli, a seguito di un crollo delle vendite che appare inesorabile, e che era già stato anticipato dai report relativi alla fine del primo semestre dell’anno. Ed a giudicare dalle ultime tensioni, le cose non sono migliorate più di tanto.
Sino a poco tempo fa, tra Stellantis e l’Italia era guerra aperta, con continui attacchi tra il CEO Carlos Tavares ed il Ministro Adolfo Urso, furioso per gli investimenti sempre più ridotti al lumicino della controllata di John Elkann nella produzione nel nostro paese. Dopo i continui botta e risposta con l’Italia, Tavares ha deciso di mettere sotto pressione anche l’Europa, utilizzando un tono non certo accomodante.
Stellantis, ecco la critica di Tavares al Vecchio Continente
Non si placa il nervosismo all’interno del gruppo Stellantis, il cui CEO, Carlos Tavares, ha nuovamente acceso le polemiche contro l’Europa. Durante una conferenza stampa che si è tenuta martedì, il manager portoghese ha duramente attaccato la burocrazia che è presente nel Vecchio Continente, in grado di ritardare investimenti ed opere dei vari costruttori, tramite le nuove regolamentazioni ambientali che stanno creando non pochi problemi ai marchi.
Il grande boss di Stellantis ha così affermato: “Dal nostro punto di vista, l’Europa è un vero e proprio caos burocratico che frena l’innovazione ed ostacola lo sviluppo industriale, occorre prendere esempio dal Marocco. In quel paese, tutte le varie procedure amministrative sono molto più snelle ed orientate al supporto degli investimenti. In Marocco, la collaborazione con le autorità è diretta ed efficiente, e chi investe può contare su trasparenza e tempi molto più brevi nelle varie decisioni. In Europa c’è il problema di una burocrazia che rappresenta un freno costante, e rallenta ogni tipo di processo. Crea problemi dall’approvazione dei progetti al lancio di novità sui mercati“.