L’industria dell’Automotive italiana sta facendo acqua da tutte le parti. C’è una tendenza chiara a rompere degli equilibri che stanno portando il Belpaese in una fase discendente della sua storia.
L’Europa intera non sta attraversando un periodo florido, ma l’Italia detiene sempre tutti i record negativi. Non c’è crescita in termini di stipendi e qualità della vita, il gioco a ribasso di politiche precedenti non ha protetto i lavoratori di intere filiere. Molti imprenditori sono falliti e le tasse non sono affatto diminuite. Il caos generato a livello europeo dalla presa di posizione sulle auto elettriche ha messo a rischio migliaia di famiglie.
Tra la Premier Meloni e Stellantis c’è una guerra aperta. Il colosso italo francese sta spingendo la produzione fuori dai confini nazionali con l’obiettivo di abbassare le tasse. Il Ministro Urso ha invitato Stellantis a presentare un piano industriale chiaro che preveda un aumento degli investimenti in Italia. Il rischio di una escalation negativo sul mercato del lavoro già piuttosto precario sta facendo attivare il Governo con prese di posizioni nette. In passato la famiglia Agnelli è sempre stata trattata con i guanti, ma oggi le condizioni nel Paese sono mutate e senza un appoggio di tutti il rischio di un collasso è altissimo.
L’industria dell’Automotive sta attraversando una delle fasi più critiche della storia. L’offensiva asiatica sta continuando, nonostante i dazi, e cambiare vettura in Italia sta diventano proibitivo. Tutte il car market 2.0 ha dei prezzi stellari, in particolar modo quello elettrico, e di questo Paese il rischio di rimanere attardati è lampante. Si rischierà di vivere nei prossimi decenni in un contesto come Cuba dove ci saranno veicoli molto datati e un numero limitato di auto futuristiche, creando ulteriori contrasti.
Stellantis sotto pressione
Il ministro Urso ha spiegato che il Governo non introdurrà più ecobonus per l’acquisto di auto poco inquinanti: “È come svuotare un oceano con dei secchielli. Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più”. Urso ha garantito che le risorse del fondo automotive, che in fase di manovra saliranno a 400 milioni di euro, e a un miliardo e 640 milioni nel 2025 e 2026, verranno tutte disposte a sostegno delle imprese.
“Proponiamo un piano automotive UE con incentivi alla domanda, stabili e duraturi nel tempo, con risorse comuni destinate ai consumatori europei“. Urso, inoltre, ha chiesto a Stellantis “un vero e chiaro piano industriale, che entri nel dettaglio di ogni stabilimento in Italia e che preveda un significativo aumento degli investimenti nel nostro Paese“. Stellantis ha replicato che l’Italia è un paese esportatore e che un piano già c’è per il futuro. La guerra continuerà.