Sono passati quasi 10 anni dallo scandalo del dieselgate, ma l’incubo sta per tornare. Le ultime indiscrezioni fanno tremare i brand.
Era il settembre del 2015 quando l’Agenzia statunitense per la protezione dell’ambiente notificò alla multinazionale tedesca Volkswagen un avviso di violazione del noto Clean Air Art, ovvero la legislazione sulla qualità dell’aria negli USA. Quello fu il momento dello scoppio del celebre dieselgate, che riguardava vetture del gruppo di Wolfsburg vendute negli Stati Uniti d’America ed in Europa, che segnò l’inizio del declino sia di questo costruttore, oggi in crisi nera dal punto di vista economico, che del motore a gasolio.
In sostanza, il gruppo Volkswagen aveva falsificato i dati sulle emissioni inquinanti delle proprie vetture, spacciandole per meno dannose per l’ambiente di quanto non fossero in realtà. Da quel momento in poi, soprattutto nel Vecchio Continente, è iniziata la corsa all’elettrico, con l’obiettivo di eliminare, gradualmente, i motori termici, soprattutto quelli a gasolio. Nelle ultime ore, si sono diffuse delle voci clamorose, relative al possibile scoppio di un nuovo dieselgate, anche se per il momento, non sono ancora stati resi noti i nomi dei costruttori coinvolti. Andiamo a scoprire i particolari di questa torbida vicenda che agita tutto il settore automobilistico.
Dieselgate, le voci che terrorizzano tutta Europa
Non è ancora finito l’incubo delle emissioni truccate, almeno in base a quanto emerso nelle ultime ore. Pare infatti che un nuovo dieselgate possa scoppiare a seguito di quanto accaduto nel Regno Unito, con il Dipartimento dei Trasporti britannico che ha avviato un’indagine che sta esaminando ben 47 modelli di auto di 11 diversi costruttori. Il sospetto è che alcune auto alimentate da motore a gasolio emettano dei livelli di emissioni inquinanti superiori rispetto a quanto dichiarato, proprio come fece la Volkswagen poco più di 9 anni fa. Come anticipato, non sono stati rivelati i nomi dei brand ed i modelli coinvolti, ma si parla di uno scandalo che potrebbe coinvolgere ben 20 costruttori.
Ma come è venuto fuori questo nuovo potenziale dieselgate? Tutto nasce da una denuncia di Client Earth, un gruppo ambientalista, che ha sollecitato maggior controlli sui dispositivi di elusione che vengono usati dalle case per superare i test sulle emissioni. Il Dipartimento dei Trasporti d’oltremanica sta ora controllando i suddetti dispositivi di controllo, e nel caso in cui venissero trovate delle difformità con quanto stabilito dai protocolli, lo scandalo sarebbe servito. La speranza è che tutto rientri in fretta.