Oggi vi parleremo di un deserto che contiene una riserva in grado di cambiare il mondo della mobilità. Ecco di cosa si tratta.
Il deserto costituisce una gran parte della superficie terrestre, ed è presente, seppur in forme differenti, in diversi angoli del pianeta. Per molti può rappresentare un vero e proprio incubo, dal momento che perdersi in esso, significa morte certa, ma può essere anche una vera e propria miniera d’oro, come nel caso di cui vi parleremo oggi. Come riportato sul sito web “Eldiario24.com“, in Australia è presente uno dei deserti potenzialmente più ricchi in assoluto, che ha una riserva clamorosa sotto terra.
Si tratta di un deserto piuttosto remoto, situato nell’entroterra australiano, ed è finito al centro dell’attenzione nel corso di questi giorni, vista la nascita di un progetto che promuove la sostenibilità. L’Australia è divenuta la sede della più grande miniera di impianti di idrogeno, e nel 2024 è stato aperto un nuovo impianto, che si trova in quel di Christmas Creek, che comprende una fabbrica di liquefazione dell’idrogeno, stoccaggio dell’idrogeno liquido ed anche una stazione di rifornimento, sempre di idrogeno liquido.
Dunque, sotto a questo deserto è presente quella che è la maggior riserva di idrogeno liquido al mondo, e se ne sta occupando la società di ingegneria Fabrum, che la propria sede in Nuova Zelanda. Uno degli obiettivi è quello di sviluppare, in quest’area, delle tecnologie utili per equipaggiare un fuoribordo ed anche un prototipo di camion da trasporto alimentato ad idrogeno. Dunque, ci sono già dei piani ben precisi per sfruttare questa miniera d’oro presente sotto il deserto in questione.
L’obiettivo della costruzione di questo impianto di idrogeno è legato alla promozione dell’energia sostenibile e rinnovabile, in modo da ampliare le risorse naturali dell’Australia, che punta a combattere in tempi brevi l’inquinamento atmosferico con fonti rinnovabili. Lo sviluppo dell’idrogeno può essere anche un’alternativa all’elettrico, soprattutto in termini di veicoli commerciali, anche se c’è ancora tanto da fare su questo fronte.
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