Il figlio d’arte di Michael Schumacher si è lasciato andare a considerazioni importanti sul suo operato. Ecco cosa è emerso.
La carriera di Mick Schumacher sarebbe potuta essere diversa se fosse stato sotto l’ala protettiva della Ferrari o se avesse avuto suo padre ancora attivo in pista. Purtroppo per lui la vita gli ha fatto pagare un conto salatissimo e dopo aver dimostrato le sue qualità nelle categorie minori, una volta arrivato in Formula 1 è crollato sul più bello.
In Haas non ha avuto a disposizione delle vetture all’altezza della sua ambizione ma non si è dimostrato maturo. Ha fatto a pezzi diverse monoposto e non è stato costante come Magnussen. Finché ha avuto come teammate un pilota scarso come Mazepin, il tedesco è riuscito a brillare, seppur senza conquistare punti nell’annata 2021. Nel 2022, invece, ha ottenuto un ottavo posto a Silverstone e un sesto in Austria. Sembrava l’inizio della svolta, mentre si è rivelato essere un enorme passo indietro.
Negli ultimi 2 anni il tedesco è stato impegnato nel WEC con Alpine e ha fatto da terzo pilota in Mercedes. Sono sbucati, nel frattempo, altri giovani piloti promettenti. Liam Lawson ha preso il posto di Daniel Ricciardo e potrebbe essere confermato al fianco di Tsunoda. Le porte in Williams si sono chiuse con l’ingaggio di Sainz. In Alpine a Mick è stato preferito il figlio d’arte Jack Doohan, mentre Colapinto è finito nell’orbita Red Bull Racing.
La triste realtà di Schumacher
Mick avrebbe voluto aver un’altra chance per dimostrare di essere all’altezza dei migliori rider al mondo. Da giovanissimo aveva dimostrato ottimi numeri nella categoria propedeutica alla F1. Sperava di seguire le orme di suo padre. Sui social il tedesco ha sentenziato: “La vita non va sempre come previsto e affrontare gli intoppi può essere difficile, ma ogni sfida è un’opportunità per imparare, crescere e tornare più forte“. Su Instagram si è sbilanciato con questa frase, ma non sappiamo se è una frecciata verso qualcuno o una considerazione sulla sua tribolata carriera.
Diventare il pilota di riserva nel team di Toto Wolff, non è bastato, dato che è stato Kimi Antonelli ad avere l’opportunità in F1 nel 2024. Mick non si arrende: “Questo è un capitolo, non l’intera storia“. Per ora non potrà coronare il suo sogno di correre nuovamente nella categoria regina del Motorsport, ma continuerà a spingere al massimo per riavere in futuro una chance.