Si parla tantissimo, come alternativa ai propulsori elettrici, dei motori a idrogeno che stanno sviluppando i top brand del car market. Scopriamo tutte le caratteristiche vantaggiose.
In una industria dell’Automotive 2.0 dove tutti i principali marchi stanno puntando forte sulle vetture a batteria a ioni di litio vi sono produttori illuminati, come Toyota, Hyundai e BMW, che da anni hanno creato una strada alternativa che si abbrevia nell’acronimo FCEV. Le vetture a idrogeno possono raggiungere prestazioni eccezionali, strizzando l’occhio all’ambiente.
L’attuale primato di velocità per un veicolo alimentato a idrogeno è 461,038 km/h stabilito dal Buckeye Bullet 2 Team dell’Università statale dell’Ohio, che ha raggiunto una velocità “flying-mile” di 450,628 km/h presso la Bonneville Salt Flats nell’Agosto 2008. L’introduzione di un nuovo motore alimentato a idrogeno potrebbe stravolgere il mercato, in termini di efficienza e tecnologia. I giapponesi, da sempre, sono anni avanti alla concorrenza. Hanno introdotto l’ibrido con il lancio della Toyota Prius in un periodo storico dove sembrava ancora paradossale il progressivo allontanamento dalle vetture termiche eppure oggi stanno dominando la scena.
L’obiettivo di un nuovo motore a idrogeno è raggiungere zero emissioni mantenendo le prestazioni dei motori a combustione convenzionali. Inoltre, le vetture a idrogeno non hanno molti dei problemi delle vetture elettriche. L’idrogeno è ancora l’unico tipo di carburante naturale che potrebbe semplificare la vita di molti automobilisti. I motivi? Le celle a combustibile a idrogeno rilasciano solo vapore acqueo e nessun gas tossico, rappresentando una soluzione realmente green.
Per ora le vendite di Hyundai Nexo e Toyota Mirai sono lente. Manca una estesa rete di ricarica, a differenza dei veicoli elettrici, che si basano sulla disponibilità di infrastrutture di ricarica, e non hanno ancora fatto breccia nel cuore dei progressisti. La strategia dei giapponesi propone l’idrogeno come un sostituto più adattabile e sostenibile per i veicoli a gas ed elettrici, avendo tempi di ricarica brevi e autonomie importanti.
L’impegno del Giappone a puntare sull’idrogeno è indicativo di un movimento globale per promuovere la tecnologia sostenibile e ridurre le emissioni. L’esperienza dei tecnici della Toyota si è unita a quella degli ingegneri BMW che da anni stanno lavorando ad un nuovo motore a idrogeno. Il potenziale dell’idrogeno va oltre il trasporto privato e pubblico, potrebbe alimentare processi industriali e facilitare lo stoccaggio di energia rinnovabile. Tutto quello che oggi consideriamo lontano, in altri Paesi è già realtà. Il mercato sta provando ad aumentare la varietà di carburanti che possono essere utilizzati nei motori, quindi l’idrogeno potrebbe essere il futuro dell’Automotive.
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