I programmi di espansione dell’Aston Martin procedono ma i fatturati piangono. La situazione si sta facendo complicata per il proprietario Lawrence Stroll.
C’è stata un’epoca in cui l’Aston Martin era una piccola realtà artigianale che grazie ai film di 007 godeva di un successo planetario. Le ambizioni di competere contro i colossi dell’Automotive di lusso hanno spinto il brand britannico a diversi passaggi di mano sino alla creazione di una cordata capitanata da Lawrence Stroll, padre del pilota di Formula 1 Lance.
L’Aston Martin si è prefissata degli obiettivi aziendali non in linea con la sua storia. L’allargamento della gamma con tanto di SUV non ha pagato con la conseguente perdita di clientela. Le vetture di Gaydon hanno, da sempre, rappresentato una alternativa di lusso alla Jaguar. Storicamente il listino non aveva mai superato un paio di modelli sportivi. Il plurimiliardario canadese, insieme ad altri imprenditori (tra cui Toto Wolff, il numero uno di Mercedes-AMG Petronas Motorsport) hanno acquistato il 25% della casa britannica per una espansione della gamma che non ha pagato.
E’ entrato denaro fresco nelle casse, con ben 500 milioni di sterline impiegate. L’obiettivo del magnate era quello di costruire una realtà vincente nella massima categoria del Motorsport per poi beneficiare di risultati positivi anche nella vendita dei prodotti stradali. Stroll aveva acquisito la scuderia di F1 Force India nel 2018 e 3 anni dopo la rinominò Aston Martin.
Aston Martin, scende l’ombra della crisi
I 5 modelli in gamma non stanno facendo i botti sul mercato. Quest’anno Aston Martin ha investito più di mezzo miliardo di dollari, ovvero circa 1,8 milioni di dollari al giorno. Nonostante gli sforzi le perdite ante imposte sono state di 295 milioni di dollari a seguito delle interruzioni delle forniture e dell’indebolimento della domanda cinese. Le perdite nel terzo trimestre sono state di 10,3 milioni di sterline (13,4 milioni di dollari) prima delle tasse. Alla fine di settembre le previsioni di produzione sono state ridotte di circa 1.000 vetture.
In sostanza il brand inglese ha dilapidato ben 509 milioni di dollari quest’anno, ovvero oltre 1,8 milioni di dollari al giorno. Inoltre, in F1 non sono arrivati risultati positivi. La squadra è crollata rispetto al 2023 e spera di rialzarsi attraverso l’ingaggio del progettista più vincente di tutti i tempi, Adrian Newey. Se le cose non si riprenderanno nel 2025 si potrebbe mettere molto male per Stroll e soci.