Nella corsa all’oro elettrico c’è chi ha scelto di intraprendere nuove strade. Le alternative esistono per un impatto ambientale zero e lo ha dimostrato BMW.
Da sempre il marchio BMW ha puntato sulle innovazioni tecnologiche per farsi scegliere dai suoi clienti. Le auto bavaresi sono solide, sicure e affidabili, ma anche un passo avanti rispetto alla concorrenza. Ragionare fuori dal coro ha condotto Toyota a stabilizzarsi nella posizione apicale del car market. In Europa solo un brand ha deciso di seguire le orme della Casa giapponese e i risvolti in chiave futura potrebbero essere brillanti.
In una industria dell’Automotive improntata alla sostenibilità l’utilizzo dei propulsori elettrici non ha ancora convinto. Se in Germania si era registrato un hype iniziale che lasciava presagire una cambio di passo post pandemia, negli ultimi 2 anni i numeri sono crollati. Le EV per ora sono state un flop nel Vecchio Continente. Salvo le rarissime eccezioni dei Paesi del Nord Europa, la tecnologia elettrica è stata osteggiata. I motivi della debolezza della mobilità elettrica sono legati ad una carenza di colonnine di ricariche sparse in modo democratico lungo il territorio e un prezzo proibitivo di qualsiasi modello, city car comprese.
L’alternativa all’elettrico secondo BMW
L’elettricità sembra la via più veloce per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità prefissati dall’U.E, ma c’è chi ritiene che via sia una opzione migliore. Da anni in BMW gli ingegneri sono a lavoro per la costruzione di vetture a idrogeno. I costi delle auto ad idrogeno uscite per ora sul mercato sono elevati. La Mirai, ammiraglia del marchio Toyota, parte da 75.600 euro. Le FCEV non hanno bisogno della lunga ricarica delle batterie agli ioni di litio, a differenza delle auto elettriche.
L’idrogeno si trasforma in energia elettrica direttamente a bordo della vettura, usando le celle a combustibile ed emanando solo vapore acqueo. Le vetture ad idrogeno per ricaricarsi hanno bisogno di pochi minuti e secondo il presidente del consiglio di amministrazione di BMW AG, Olivier Zipse, rappresentano “il pezzo mancante del puzzle”.
L’obiettivo della BMW casa tedesca è portare sul mercato un modello ad idrogeno già entro il 2030. Questa tecnologia lavorerà in sinergia con le soluzioni elettriche. In caso di successo la Casa tedesca sarebbe la prima a risolvere molte delle limitazioni che l’elettrico impone. L’industria delle quattro ruote ha cominciato una radicale trasformazione che porterà alla nascita di tantissime vetture con soluzioni green alternative.