Il gruppo Stellantis è in fase di rottura da mesi con l’esecutivo di Giorgia Meloni, ed ora è arrivata una notizia che cambia tutto.
Non è certo l’anno migliore nella storia del gruppo Stellantis, che in questo 2024 sta affrontando un gran numero di problematiche, su tutte, il crollo di vendite che è stato annunciato alla fine del primo semestre. La holding multinazionale olandese è in crisi nera, con gli utili ed i fattori che, su base annua, andranno a precipitare rispetto all’annata precedente. A tutto ciò si aggiungono i pesanti dissapori con il Governo italiano, che ormai vanno avanti da diversi mesi.
L’Italia vorrebbe una produzione annua di circa un milione di veicoli, ma Stellantis, ormai, non può garantire neanche la metà di questo dato, e sta chiudendo o bloccando la produzione in tantissimi stabilimenti nostrani. Tra il CEO Carlos Tavares e l’esecutivo è guerra aperta, ed ora è arrivata una convocazione ufficiale per i vertici dell’azienda, nella speranza che si possa, finalmente, trovare un punto di incontro. Ovviamente, non è facile che ciò avvenga, ma è bene intervenire prima che possa essere troppo tardi. Ecco i dettagli sulla vicenda.
Più che una convocazione, potremmo parlare di un richiamo a tutti gli effetti. Stellantis è stata convocata ad un tavolo al Mimit per il prossimo 14 di novembre, su pressione del ministro Adolfo Urso, ed il meeting si terrà tra meno di due settimane a Palazzo Piacentini. Secondo quanto emerso, saranno presenti i vertici della holding di John Elkann, ma anche i rappresentanti delle regioni in cui sono presenti gli stabilimenti, i sindacati ed anche l’Anfia, l’organo portavoce della filiera automotive del nostro paese. L’azienda ha gi chiesto aiuto allo stato per la cassa integrazione dei dipendenti di Termoli, per il periodo compreso tra il 25 di novembre ed il primo di dicembre.
Secondo il segretario generale della Fiom, vale a dire Michele De Palma, l’ennesimo tavolo non è sufficiente, ed è necessaria una risposta da Palazzo Chigi. Secondo quest’ultimo, la risposta deve arrivare direttamente dal Governo e non dal Mimit, così come sta accadendo negli altri paesi, ad esempio in Germania, per la crisi della Volkswagen. In ogni caso, la situazione Stellantis è a dir poco complessa, e trovare una soluzione non sarà facile. Ed a rimetterci, come al solito, sono solamente i lavoratori.
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